Ha fatto bene. Ha evidentemente fatto bene. Una sveglia, vera e concreta, quella col Bologna. Piedi per terra e massima attenzione. Una sveglia benevola che fa bene anche alle squadre più grandi. Così, a dispetto di un rendimento domestico (esclusivamente in questa prima fase di stagione) al di sotto delle aspettative per i campioni d’Italia, l’Olimpia continua a viaggiare in Europa. Una straordinaria remuntada in classifica, una risalita, una scalata. Che prosegue, col sesto successo consecutivo, stavolta pesantissimo come quello arrivato ieri sera a Barcellona. E possiamo parlare di rimonta nella rimonta, giornalisticamente, tra l’altro. Perché ieri la squadra di Messina è partita malissimo: divorata fisicamente dai catalani nel primo quarto, chiuso pensate 24-16. Poi pasta, classe, qualità. Tempra e ruggito. E allora, trascinata dai soliti campionissimi quindi i 33 punti di Leday ed i 19 di Mirotic, si costruisce la prestazione che ribalta Barcellona e chiude nel finale addirittura dilagando, 81 a 94. Un punto esclamativo, uno statement per una squadra che continua a migliorare il suo score e sale, sale, sale: agganciata la zona playoff, addirittura, quando più di un mese fa soltanto i play-in sembrava utopia, fantascienza. Sesto posto per differenza centri, ma bilancio vittorie/sconfitte pari ad Olympiakos e Zalgiris, rispettivamente per il primo motivo quinta e settima. Il successo di Milano diventa la ciliegina sulla torta di una settimana finalmente luminosa per ambedue i team tricolori impegnati in Eurolega, dopo quel che s’è vissuto giovedì tra Baskonia e Virtus, con quell’82 a 81 di Clyburn che, nonostante Vu Nere ancora in fondo alla classifica (o forse, proprio per questo ed in una stagione così), è già storia.


