ROMA – La Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri hanno notificato l’avviso della conclusione le indagini preliminari , emesso dalla Procura della Repubblica di Roma, nei confronti di 31 militanti di movimenti di estrema destra italiani, a cui viene contestata la violazione dell’articolo 5 della legge Scelba e dell’articolo 2 della legge Mancino, in concorso.
Gli avvisi si riferiscono ai fatti avvenuti a Roma lo scorso 7 gennaio, nel corso del 46mo anniversario della strage di Acca Larentia – nella quale vennero uccisi da un commando di estrema sinistra tre giovani del Movimento Sociale Italiano – , al quale hanno partecipato oltre mille militanti delle formazioni della destra radicale italiana ed europea che, inquadrati in forma militare, hanno dato vita al rito del “presente” nei pressi sede storica missina, effettuando il cd “saluto romano “.
Le indagini svolte da personale dalla DIGOS della Questura di Roma e del Nucleo Informativo del Carabinieri della capitale, anche attraverso l’analisi delle immagini ritraenti i momenti della commemorazione, hanno fornito ai magistrati capitolini gli elementi atti a considerare quanto accaduto come una “manifestazione riflettente la liturgia delle adunanze usuali del disciolto partito Fascista”.
La Procura romana ha inoltre ritenuto sussistenti le condizioni per contestare agli indagati anche di aver ”posto in essere azioni esteriori proprie ed usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi di cui all’art. 3 della legge I 3 ottobre I 97 5 n. 654, ora trasfuso nell’art 604 bis cp “.Quanto sopra anche in attuazione della sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione nr. 16153/2024 dello scorso 18 gennaio .
L’avviso di conclusione delle indagini preliminari non fa venire meno la presunzione di innocenza degli indagati.


