Le copertine della Serie A natalizia le prende tutte l’Atalanta. E com’è giusto che sia. Anche senza brillare, anche soffrendo più del dovuto, arrivano altri tre punti. E ne sta superando diverse di prove chiave di maturità, la Dea del Gasp. E quando l’Italia mirava tutta al Gewiss domenica sera, con gli occhi di tante tifoserie avversarie preoccupate su tutte quelle di Inter e Napoli, l’Atalanta non ha sbagliato, alla fine, nemmeno stavolta. Perché è logistico e naturale concedere qualche ingenuità col passare delle settimane come quelle che portano al gol di Colombo e soffrire qualche sfortuna come il rigore del momentaneo pari dell’Empoli dal fortuito rigore d’Esposito, ma se alla fine comunque si vince (sfruttando tra l’altro rosa lunga, altro concetto che contraddistingue il lessico calcistico delle grandi, se non brilla Lookman o Retegui si fa male il coniglio dal cilindro con decisiva doppietta te lo estrae CDK) vuol dire che sei pronta al grande salto, quantomeno a lottare fino in fondo. E ieri ne è arrivata l’ennesima dimostrazione. L’ennesima prova. In questo caso la lode. Già perché dopo la decima vittoria consecutiva mancava solo quella: è arrivata l’undicesima. Con la pressione di tutta Italia. L’Atalanta risponde al Napoli e resta lassù. Attesa stasera la risposta dell’Inter. In una domenica che ha narrato rimpianti romanisti su scelte societarie che hanno ucciso la stagione di una squadra che rosa alla mano avrebbe dovuto recitare tutt’altro ruolo e navigare in ben altre posizioni di classifica: il 5-0 con cui Ranieri abbrustolisce il Parma dimostra tutto il potenziale inespresso di una Roma che con quel Dybala poteva far ben altro. Quantomeno, post pokerissimo, un Natale relativamente più sereno. Torna a vincere anche la Juve di Motta che stavolta non lascia punti contro una piccola, in questo caso il Monza, ma serve molto di più. Senz’altro il ritorno di Nico può esser pedina che aiuta l’evoluzione del calcio di Motta, preso perché parla proprio il suo lessico. In coda plausi al Venezia che c’è e lotterà fino alla fine, come dimostra lo scontro diretto vinto col Cagliari che restituisce punti sfortunatamente persi a Torino in uno Stadium in cui il team del Difra aveva accarezzato l’idea di portarsi a casa colpo grosso e addirittura l’intera posta in palio.

