Le copertine dell’ultima domenica dell’anno solare di Premier League sono tutte rosse. Quelle del Liverpool che ormai non fa più notizia e che continua a viaggiare a vele spiegate con l’ennesimo successo netto e rotondo che stavolta fa da punto esclamativo su un girone d’andata straordinario che rende al giro di boa i Reds di Slot capolista strafavorita per tornare a conquistare il titolo britannico. Male gli Hammers, smontati e impotenti dalla prima frazione: indigesto a gran parte del popolo martelli, Lopetegui torna in bilico? Finisce addirittura cinque a zero: pokerissimo all’Olimpico, vera e propria danza del gol, una festa sul tabellino dei marcatori a cui partecipano tutti, da Diaz a Gakpo e Salah entro l’intervallo ad Arnold e Jota al tramonto. Al comando alla fine del girone d’andata dunque tinte tutte rosse che sono le stesse della sorpresa dell’anno, quantomeno a livelli come questi: altro grosso statement del solidissimo Nottingham Forest di Nuno Espirito Santo che s’impone stavolta pur su un campo difficilissimo come Goodison Park, due a zero in casa Everton (che solo pochi giorni fa aveva arrestato in fila Arsenal, Chelsea e Man City) e pensate quinta vittoria consecutiva che vale momentaneamente un meraviglioso secondo posto per una Premier sempre più fine anni settanta, col grandioso Forest dell’era Clough lassù, massime e illustri vette. Liverpool a 45 punti, Nottingham 37. Attesa mercoledì la risposta dell’Arsenal a 36, impegnata sul campo del Brentford; a proposito di risposte biancorosse, arrivata la diagnosi Saka: muscolare e repentina operazione, due mesi fuori. Tra le grandi torna a vincere e provare a sterzare il Manchester City che almeno in quel di Leicester chiude le porte e con un rinfrancante due a zero prova a ripartire con l’ambizione dell’annata più particolare della storia recente del club puntando all’obiettivo minimo, quel quarto posto che consentirebbe (condizionale d’obbligo complice sentenza processo all’orizzonte) di nuotare in acque Champions anche il prossimo anno. Continua a naufragare nelle sue croniche amnesie il Tottenham di Postecoglou, soffocata tra l’altro da un’infermeria ormai traboccante per ennesimi infortuni muscolari: continuità per i nuovi Wolves tornati lusitani sotto gestione Pereira, due a due all’ultimo respiro a Londra nord per una striscia da sette punti in tre gare a spostarli dalle ultime tre posizioni. A proposito di abissi, niente da fare nemmeno stavolta per gli altrettanto nuovi Saints di Ivan Juric: ribaltati pure a Selhurst Park, trascina sempre Eze, due a uno per un Palace che respira. Chiudiamo con una delle gare più attese del weekend, spumeggianti, calcisticamente intriganti tra due delle realtà più belle da vedere di quest’anno: non tradisce Craven Cottage, due a due tra Fulham e Bournemouth, calcio splendido ed emozioni fino all’ultimo respiro, stavolta i londinesi lasciano sul campo proprio in zona Cesarini quanto storicamente conquistato tre giorni fa a Stamford Bridge, Iraola pareggia Marco Silva con Ouattara in pieno recupero. Lunedì prosegue senza sosta lo spettacolo della Premier: splendido e succulento Villa-Brighton, Chelsea ad Ipswich, super classic Manchester United – Newcastle.


