I tre canti della divina Champions: paradiso ottavi solo per l’Inter, viziato Milan e desolante Juve in purgatorio
Sport
29 Gennaio 2025
I tre canti della divina Champions: paradiso ottavi solo per l’Inter, viziato Milan e desolante Juve in purgatorio

Una delle serate di Champions più straordinarie di sempre. Diciotto campi collegati in contemporanea: s’è fatta la storia. Prelibatezze per chi ama le emozioni dei massimi livelli del calcio del Vecchio Continente. Ha vinto Ceferin, ha vinto l’Uefa, francamente, stasera. Quella spettacolarità e quel brivido dettati non soltanto dai riflettori e dai campioni, ma dall’imprevedibilità di ciò che poteva succedere, succedeva ed è successo. Alla fine bottino amarissimo per le italiane, comunque. Sorride solo l’Inter che rispetta i pronostici d’agosto: l’unica tricolore a raggiungere direttamente gli ottavi. Tre a zero al Monaco, tripletta del rispolverato capitan Lautaro. Si mette sul divano tutto febbraio, comoda comoda e aspetta. Il complemento oggetto adesso farà alzare in piedi, però. Chi aspetta? Probabilmente un’italiana, probabilmente una tra Milan e Juventus. Le deludenti. Le desolanti. Incredibilmente ancora soft l’approccio rossonero alla trasferta di Zagabria, dove la Dinamo si giocava l’ultima strada direzione sedicesimi per restare nella competizione (alla fine non basterà, comunque). I croati di Cannavaro ringhiano vincono col sangue agli occhi: 2-1 su Conceicao, pesa l’espulsione del nervosissimo Musah. Approccio inammissibile, impensabile progettar fosse semplice, trovar pochi stimoli e non rendersi conto della possibilità che s’aveva. Rovinato il lavoro di Fonseca, in Champions sì formidabile. Il Milan partiva al sesto posto e chiude la serata addirittura tredicesimo: questa è la nuova Champions. Qualcuno, troppo viziato, dovrà rendersene conto. E adesso ai playoff Feyenoord (s’allontana Santi Gimenez, peraltro uscito per infortunio stasera) o.. Vecchia Signora. Già, che di Vecchia Signora ha ben poco. La direzione della rivoluzione Motta scelta da Giuntoli intrapresa estate scorsa si intravede sì, ma solo a singhiozzi. Ed il Benfica, affamato e fertilissimo come sempre, passeggia ancora a Torino. Due a zero e lezione. Juve addirittura ventesima: grandina su Motta. Fortunatamente l’alternativa al Milan diventa il PSV, evitando squadroni e massime istituzioni, clamorosamente per magie della nuova Champions ritrovatesi nello stesso fiume o percorso dei sedicesimi: foci a delta per Real, Bayern, Man City e matricola Celtic, ne passeranno solo due. Una grandissima dunque, almeno tra le favorite di sempre, andrà a casa. Sospirone per Guardiola che ribalta il Brugge (emozionanti i minuti di recupero dei piccoli nerazzurri che strappano sotto al loro settore ospiti comunque la qualificazione ai sedicesimi) in una notte all’Etihad iniziata malissimo per l’incendio allo store, fortunatamente senza conseguenze. Tris Bayern sul Bratislava come quello del Real d’Ancelotti a Guingamp col Brest, ma desiderio ottavi tramontato per i troppi e sorprendenti punti persi in autunno. E allora le rivelazioni tra le otto regine da divano diventano Lille e Villa: pazzesca la gara a Birmingham, 4-2 al Celtic davanti a migliaia di scozzesi folkloristici scatenati sugli spalti, tripletta di Rogers ragazzo che nove mesi fa calcava campi di Champions…hip. Stoica invece l’Atalanta, sogni e fermento a Barcellona: doppia rimonta e due a due, bel risultato e prestazione da manifesto, ma non basta per centrare le prime otto. Pizzico di rimpianto, ma ennesimo statement inviato a tutte le grandi d’Europa. Nono posto e sedicesimi, ma senz’altro in posizione vantaggiosa: “solo” Brugge o ancora Sporting, come in Europa League dodici mesi fa. Ricordi e sorrisi. Già, come quelli che si porterà dietro il coraggiosissimo Bologna d’Italia, che onora il suo viaggio dei sogni fino all’ultimo respiro: dopo aver centrato la prima storica vittoria una settimana fa col Dortmund, arriva il glorioso pari di Lisbona, uno a uno in casa Sporting. A testa alta, anzi altissima.