Entra nel vivo la serie di processi destinati ai capi ultrà del Milan e dell’Inter in seguito ai fatti del 30 settembre, ovvero la maxi serie di arresti per infiltrazioni malavitose e tanti altri gravi capi d’accusa ai vertici dei gruppi delle tifoserie organizzate delle due squadre di calcio milanesi. Due club che si definiscono parte lesa e che quindi hanno deciso, quantomeno da quanto si apprende nelle ultime ore da ambienti giudiziari, di costituirsi parte civile proprio nella serie di processi che decollerà nei prossimi mesi. Quel che vogliono emanare è senz’altro un certo segnale di distanza, di completa disconoscenza di quanto stesse accadendo. D’altronde per il procuratore Viola i due club erano già stati definiti “soggetti danneggiati”, posizione d’altro canto rafforzata dal mero fatto che tra gli indagati, arrestati e perquisiti non ci fosse alcun tesserato. Entra dunque sempre più nel vivo la maxi indagine coordinata dai PM Paolo Storari e Sara Ombra, una maxi indagine che coinvolge come ormai noto tematiche che con lo sport e con il calcio ben poco dovrebbero aver a che fare: una maxi indagine infatti di polizia e GDF che vanno a scavare su associazione a delinquere, metodo mafioso, estorsione, aggressioni a pubblico ufficiale e tanto altro. Tra gli imputati i vertici delle curve: per la Nord interista Andrea Beretta e Marco Ferdico, per la Sud rossonera il capo Luca Lucci.
