Non è stato fin qui e con ogni probabilità non sarà un Open Rotterdam da ricordare per i colori azzurri. Senza Sinner, eliminato infatti poco fa anche Matteo Berrettini, il martello che lascia l’ATP 500 fiammingo al primo turno, ai sedicesimi, dell’attesa gara che lo vedeva affrontare uno dei padroni di casa e favoriti del pubblico come Griekspoor. Se ci sono rimpianti per il capitolino diventano però tutti quelli del primo set: approccio sbagliato alla gara, soprattutto dal punto di vista mentale. Poteva far di più, tanto di più, vista la splendida reazione da martello vero al secondo set, vinto punto a punto sette a sei al Tie-Break. Ma nel set decisivo, il terzo, deve arrendersi: si gioca su grandi ritmi, frenetici, senza errori, punto a punto fino a quando Matteo concede un doppio fallo, che Griekspoor sfrutta al massimo e volando sull’entusiasmo del pubblico vince l’intera contesa e si regala l’ottavo di finale con Tsitsipas. Sarà tosta, eccome. Per Berrettini rimpianti d’approccio ma buon ritmo e la solita grande reazione. C’è da lavorare senz’altro per far meglio: nonostante calendario difficile, soprattutto in Australia, ha sempre tutto per far più strada in tornei come questi. Matteo diventa il secondo capitolino ad abbandonare la competizione dopo l’eliminazione di Cobolli nella deludente sfida senza storia con l’ungherese Hurkacz. Troppo Rune pur per Sonego, nonostante arrivasse come seconda pagina più bella del tennis azzurro per la splendida resurrezione e quel meraviglioso cammino di Melbourne. Resta Bellucci, in campo stasera e Vavassori, sorprendentemente in singolo qualificato agli ottavi: domani sfida proibitiva però, c’è Alcaraz, il favorito.

