Un vero e proprio naufragio, altro che grandine. Inter demolita esattamente tre a zero a Firenze, proprio dove il Napoli di Sarri perse quel famoso “Scudetto in albergo”, storie e destini di Serie A che tornano ad affiorare, magari stavolta scrivendo trame in direzione opposta. C’avranno pensato tutti stasera a Napoli, azzurri che festeggiano la sconfitta dell’Inter che fallisce il recupero di Firenze e adesso sì, in parità di gare, restano a tre punti di distanza dai partenopei. Al Franchi andava in scena il secondo atto di un primo drammatico, con quegli attimi di panico e terrore, col malore accusato da Bove mesi dopo a braccia spalancate a festeggiare invece il successo dei suoi compagni. Un recupero dove l’Inter sembra lenta e macchinosa già nella prima frazione, messa in difficoltà da una viola come quella di Palladino che nelle ultime settimane dopo Roma s’è ritrovata eccome: ed il secondo tempo è proprio manifesto di un ambiente tornato a viaggiare a latitudini europee, adesso sì vento in poppa e sogno Champions. Sblocca Ranieri su corner e poi sale in cattedra la furia: la redenzione, quella di quest’anno, quella di Moise Kean. Doppietta, lui l’uragano nella tempesta, che raddoppia e chiude, implacabile. Redenzione e rinascita, proprio nella culla del Rinascimento. Scavalcato e vinto lo scontro a distanza con Thuram, adesso è proprio Kean a 15 il vice capocannoniere di Retegui in testa a 16. Grandina sull’Inter e su Inzaghi, un piccolo calo forse logistico forse no, per l’organico migliore e più completo del campionato. S’è persa comunque una guerra, soltanto una guerra, mediatica e roboante, sì. Ma la corsa Scudetto è appena decollata. Tutto aperto. Allacciatevi le cinture, ma Napoli sogna.
