Una favola, davvero. Una fiaba, non ci sono altri modi per descriverla. Il tennis italiano, nei suoi anni d’oro proiettati sulle copertine più prestigiose per vanto e orgoglio e numero uno al mondo Sinner, scopre un altro talento. E lo sta scoprendo in una veste meravigliosa. Quella tulipana, quella olandese, la miglior versione e completamente inesplorata di Mattia Bellucci, il talento di Burso Arsizio, alla ribalta internazionale. Sta scrivendo pagine da sempre sognate, Mattia. E l’ha fatta ancora grossa: dopo Medvedev paga dazio addirittura Tsitsipas. Pazzesco. Scala vette fiamminghe senza senso, battendo uno di quelli che stavolta sì, ambiva ad arrivare fino in fondo, ma scivola sulla rivelazione assoluta del torneo. E lo fa nettamente: Bellucci batte infatti Tsitsipas in due set, un 6-4 e 6-2 che traumatizza e tramortisce il greco, un due a zero secco che gli vale una semifinale a cui qualche giorno fa nessuno, ma nessuno avrebbe creduto. Addirittura freddo e cinico, come i grandi campioni, nel primo set; persino letale nel secondo: adesso la sfida a De Minaur. Si giocherà domani, orario ancora da definire. Ed è sensazionale quanto una cavalcata del genere in un 500 come quello di Rotterdam stia significando nel suo percorso ATP: scalata vertiginosa, sale al sessantottesimo posto guadagnando ventiquattro posizioni. E siamo solo all’inizio. Nata una stella. Ed il bello deve ancora venire
