Impatto Santiago Gimenez. Il Milan espugna Empoli, scopre e celebra il bomber del suo presente e del suo futuro. Cambio decisivo quello di Conceicao che, alla fine dell’ennesimo primo tempo colpevolmente lento e senza particolari idee, pesca dalla panchina e centra i due mercatori che consentiranno ai rossoneri di sbancare il Castellani. Reti inviolate all’intervallo poi succede di tutto: Tomori conferma la sua annata complicata e si fa espellere per doppio giallo, ma pochi minuti più tardi l’ingenuità di Marianucci ricambia il favore e riconsegna parità numerica ai rossoneri. E allora salgono in cattedra tutti i tenori del nuovo Milan, incluso Joao Felix: con Pulisic poker per primeggiare, cross al bacio e finalmente taglio a determinare di Leao, panchina che evidentemente ha fatto bene all’asso portoghese. Il Milan scrolla la pressione, raddoppia e chiude due a zero la gara: palla al limite, finta e controfinta, botta mancina scaricata all’incrocio e delirio Gimenez. Impatto devastante, ciò che i tifosi rossoneri sognavano. La direzione, grazie agli interventi sul mercato di una proprietà che prova pertanto a riavvicinarsi alla tifoseria, è quella giusta. Il Milan resta in scia delle prime quattro posizioni, l’obiettivo stagionale. Chi veleggia in serenità tra lotta Champions e duello Scudetto è l’Atalanta, che viaggia alla grande in Veneto demolendo cinque a zero il Verona: altra scorpacciata per Gasp, altra umiliazione interna per Zanetti. Protagonista del sabato pomeriggio d’A diventa capocannoniere Retegui che, incalzato da Kean in un duello da cavallerie quasi rusticane in chiave Nazionale, reagisce alla doppia del collega e rivale di mercoledì e schianta l’Hellas non soltanto portandosi a casa il pallone, ma scaraventandone ben quattro nella porta avversaria. Nemmeno metà febbraio e già venti centri: entra nella storia della Serie A tra chi è riuscito in carriera a farne quadripletta nella stessa partita. Nel mezzo del dominio orobico in casa scaligera c’è spazio pur per un gioiello di uno dei centrocampisti più completi e definitivamente esplosi quest’anno in massima serie: Ederson.

