Notte decisamente negativa per le italiane in Champions League. Un mercoledì tutt’altro che da leoni quello d’Atalanta e Milan, che a differenza della Juve perdono l’andata dei playoff/sedicesimi, crocevia previsti dalla nuova formula per chi s’è piazzato tra la nona e la ventiquattresima posizione come spiegato tante volte nella fase campionato chiusa due settimane fa. L’Atalanta viene sorpresa dal Brugge: in Belgio decide 2-1 un rigore di Nilsson al 94′ che costringerà i bergamaschi a far risultato pieno al ritorno. Tanto, tanto rammarico. E qualche critica per Gasp: poteva gestire meglio alcuni cambi. Altro che invece solo qualche critica per un Milan demolito, ancora specchio degli errori di Zagabria. Altro che farne tesoro, i tenori di Conceicao (anche stasera tanto solisti e ben poco squadra) producono in fotocopia stessi dettami e connotati della sconfitta croata che relegò il Milan al purgatorio dei playoff, un purgatorio poi divenuto inferno per quanto vissuto a Rotterdam. Feyenoord indiavolato dai suoi sostenitori, atmosfera ostile e bollente. Stavolta tradiscono dopo poche battute i più esperti, Walker e soprattutto Maignan: Paixao, stella nascente. Joao Felix soft, Leao a singhiozzi, Gimenez impalpabile divorato dai suoi ex compagni. Un cocktail deludente che significa uno a zero Feye e primo atto agli olandesi. Doppia sconfitta per le tricolori. Che hanno comunque perso solo una battaglia: la guerra per gli ottavi emanera’ i propri verdetti settimana prossima.