Doppia chance, doppio binario e doppio percorso. Per la Roma, senza mascherarci, è finita. Decisamente molto più golosa la prospettiva Ferencvaros, decisamente molto più abbordabile; invece, fortuna cronica della Roma di Ranieri, dall’urna di Nyon è uscito ancora Porto, beffardo scherzo del destino. E saranno due battaglie. 180 minuti per stafare tabù e cabala e mostrare a tutte Europa di che pasta sia fatta la Roma. Senza prenderci in giro, tra l’altro, Roma-Porto (che dovrebbe essere un quarto, altro che un sedicesimo, ndr) sarà il playoff più blasonato della competizione di quest’anno. Si parte stasera, sponda lusitana, Portogallo. Ranieri cerca almeno un punto, per non preparare quel giovedì prossimo Capitale con un risultato su tre. E riparte dall’esperienza di Hummels e Paredes, veterani e gente da vecchio ciclo, determinante per legger ed spiegare ai compagni questo tipo di gare. Uno torna al centro della difesa, l’altro del centrocampo. Sul resto tutto confermato; panca per Pellegrini, quantomeno in trasferta corsa e sacrificio più inserimenti Pisilli; davanti parole al miele per Dybala, ennesima chance forzata invece per Dovbyk. Fischio di inizio previsto per le 21. Occhio a Omar, definito fenomeno puro.
