12 ore dopo e rientrata dall’accesissima trasferta d’Oporto, piena di tensioni e veleni, la Roma raccoglie i cocci del primo atto quello lusitano dei playoff d’Europa League. Un pari che lascia tutto aperto in vista della gara di ritorno ma in città non si parla d’altro dello sfogo di Ranieri e quella direzione di gara che ha fatto perder le staffe pur ad un signor come Sir Claudio. La piazza si schiera tutta dalla parte del suo allenatore. Gestione dei cartellini quella del fischietto Stieler che come descritto ieri sera non ha convinto nessuno, ma proprio nessuno, del mondo giallorosso. Ancora, in termini Uefa e fronte europeo, scottato da Taylor e quella finale di due anni fa che nessuno mai facilmente dimenticherà. Oltre il danno anche la potenzial beffa, perché sebben leggendolo quel tabellino suggerisca una carneficina ai danni del Porto con tutte quei cartellini gialli giallorossi, alla fine l’unica che ha rischiato di perdere per contrasti e falli violenti uno dei suoi pezzi più pregiati se non il più importante è paradossalmente persino la stessa Roma: Paulo Dybala, uscito malconcio per colpa di quel calcione di Varela già nel primo tempo. A Trigoria stamani pertanto s’attendeva soltanto l’esito degli esami. Che fortunatamente hanno escluso il peggio: nessuna frattura, nessun interessamento dei legamenti. Solo una forte, fortissima contusione. Tanto dolore, quello che non gli ha permesso di proseguire la partita e chiedere il cambio già al tramonto della prima frazione del Dragao. Adesso tanto riposo. Escluse lesioni, passa la paura. La missione è solo una, chiaramente: recuperarlo per la gara di ritorno. Pleonastico dire quanto non sarà minimante rischiato domenica a Parma: probabilmente non partirà nemmeno coi suoi compagni, Ranieri gli conferirà meritato riposo e resterà nella Capitale. L’ambizione, la missione e l’attenzione è tutta rivolta a giovedì prossimo: obiettivo Porto, nel mirino.

