Finalmente continuità. E finalmente continuità in trasferta. La Roma non solo ottiene il nono risultato utile consecutivo in A sotto cura Ranieri, ma soprattutto trova il terzo sigillo di fila lontano dalle mura amiche e dalla spinta dell’Olimpico, ciò che per ere e annate è stato evidentemente uno dei problemi atavici del team giallorosso. Un team pronto a rientrare dalla via Emilia con altri tre punti che onorano la sì lenta ma onorevole risalita: al Tardini finisce uno a zero per la Roma. Una gara su cui a dir la verità pesa come un macigno l’espulsione per fallo da ultimo uomo di Leoni che in piena prima frazione lascia in inferiorità numerica il suo Parma, alla quarta consecutiva e adesso ancora risucchiato. E proprio su quell’episodio la sblocca la Roma: si stappa Soulé, gioiellino all’incrocio, punto esclamativo su più che incoraggianti segnali di crescita e resurrezione avvertiti nelle ultime settimane. Un gioiello puro su punizione: no Dybala, stavolta non c’è problema. Quel Paulo come ammetterà Ranieri nel post gara destinato già a rientrare giovedì: Roma carica, l’evento di cartello, gara di ritorno col Porto per centrare gli ottavi d’Europa League. Intanto risalita domestica, comunque. E pur con tanto turnover. La Roma va, la Fiorentina no. Già perché il risultato più clamoroso della domenica in attesa di Juventus-Inter diventa l’anticipo di pranzo: stavolta trionfano Fabregas sempre fedele alle sue idee, decidono le sue due star, prima Diao poi Nico Paz, il suo Como sbanca Firenze ed infligge una pesantissima ad una viola a questo punto troppo discontinua per nutrire ambizioni Champions. Tra gli altri risultati orgoglio Monza al rientro di Nesta: punticino speranza, stoppato il Lecce a reti inviolate. Tris ad Udine: scoppia Ekkelenkamp, doppietta dopo Napoli, chiude Thauvin, tre a zero all’Empoli e prestigiosa parte sinistra della classifica.

