Mercato e Champions, terremoto Atalanta: Gasp vs Lookman, tensione e veleni
Sport
19 Febbraio 2025
Mercato e Champions, terremoto Atalanta: Gasp vs Lookman, tensione e veleni

Non è stata un’eliminazione indolore, affatto. E non soltanto perché il club nutrisse eccome galvanizzato dall’ottima fase campionato ma soprattutto dopo la vittoria dell’ultima Europa League l’ambizione d’arrivare fino in fondo alla massima competizione europea, ma perché eliminati dalla Champions, sorpresi e trafitti dal piccolo Brugge, l’Atalanta dovrà adesso rinsaldare la frattura tra Gasperini ed il suo calciatore migliore, Ademola Lookman. Che ieri finalmente rientrava dopo diverse settimane d’assenza per infortunio; lo faceva solo nella ripresa, ma impatto devastante dopo pochi minuti, con quel gol che sembrava aver riaperto barlume di remuntada, una speranza poi sciolta diversi minuti più tardi quando presentatosi dal dischetto sparava addosso a Mignolet quel rigore che sì, se trasformato avrebbe riaperto eccome la contesa. Ora: Lookman può esser uno dei rigoristi della Dea, ma non il (articolo determinativo non a caso) rigorista cronicamente designato. Era carico, ha carattere, ha stoffa internazionale: il resto è storia, rigore sbagliato. Non è chiaro però se Lookman con forza s’è voluto prender il pallone per calciarlo o se invece è stato invitato a farlo dai suoi compagni e gli altri rigoristi stessi. Due versioni differente, come emergerà da quanto succederà nelle ore successive. Animi bollenti, quindi. Perché nel post gara un Gasperini visibilmente arrabbiato e deluso si presenterà davanti ai microfoni in sala stampa e senza misurar veli o filtri scaglierà sostanzialmente le sue parole sul nigeriano: “Il rigore di Lookman? Non doveva calciarlo, credo sia uno dei peggiori rigoristi che abbia mai visto. Anche in allenamento ha una percentuale di realizzazione bassissima: li calcia veramente male. I rigoristi sono CKD e Retegui, ma evidentemente aveva fatto gol, era euforico e l’ha voluto tirare. Ma non è stato un bel gesto”. Ancora Gasp, forte; quantomeno stavolta non si parlerà di rissa nello spogliatoio, come avvenne con Papu Gomez, ex massima stella nerazzurra, che fu costretto ad andar via; ma fatto sta che Gasp registra ancora frizioni (e pubbliche, ndr) con uno dei suoi migliori elementi, se non il migliore. Per Lookman notte e mattina di riflessione, delusione che non passa all’indomani e replica. Non s’è tenuto, ha replicato con una storia Instagram. Educata nei contenuti, ma esprime tutto il suo disappunto, dispensando dolci parole a Bergamo e compagni, ma senza citare direttamente mai il suo allenatore: “Mi rattrista dover scrivere questa dichiarazione in un giorno come questo, soprattutto per quello che abbiamo realizzato insieme come squadra e come città. Essere additato nel modo in cui sono stato non solo mi ferisce, ma mi sembra anche profondamente irrispettoso, non da ultimo per l’immenso duro lavoro e impegno che ho sempre messo ogni giorno per aiutare a portare successo a questo club e agli incredibili tifosi di Bergamo. In verità, ho affrontato molti momenti difficili durante il mio periodo qui a Bergamo, la maggior parte dei quali non ho mai parlato perché secondo me la squadra deve sempre essere protetta e deve venire prima. Questo rende ciò che è successo ieri sera ancora più doloroso. Insieme ai nostri incredibili tifosi, anche noi come squadra stiamo soffrendo per il risultato di ieri sera. Durante la partita il rigorista designato mi ha chiesto di tirare il rigore; e per supportare la squadra mi sono assunto la responsabilità di farlo in quel momento. La vita è fatta di sfide e di trasformare il dolore, e continuerò a farlo”. Che Lookman si sente più forte dell’Atalanta e ambisca ad una massima istituzione europea non è più mistero: giusto lasciarlo andare, a fine stagione, se proprio vuol PSG o altro. Nessun calciatore è più importante dello stemma che porta sul petto. Ma senz’altro, Gasp, si sarebbe potuto tutto gestire in maniera differente. Misurare le proprie parole ed esternare la propria frustrazione in ben altra maniera. Critiche sul Gasp stesso, chiaramente; social inondati da indignazione a sostegno d’Ademola, simbolo d’Africa, Pallone d’Oro africano 2024. Per il suo paese, e non solo, significa molto di più. Che sarà addio estate prossima sembra ormai scontato, ma stuzzicherà ogni attenzione mediatica capir proprio come ci si arriverà.. all’estate prossima. A partire da Empoli.

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