Berrettini salutò Doha: peccato e sbavature, ma settimana storica. Adesso Top 30
Sport
21 Febbraio 2025
Berrettini salutò Doha: peccato e sbavature, ma settimana storica. Adesso Top 30

Resterà il ricordo di una settimana storica, comunque. Ieri sera quarto di finale amaro per Matteo Berrettini che saluta quella Doha e quel Qatar che comunque resteranno impresse nella mente e nel cuore degli italiani, dei suoi sostenitori e di tutti gli appassionati che martedì hanno applaudito e omaggiato a bocca aperta le gesta del Martello che ha saputo, in giorni complicatissimi per il movimento tennistico azzurro complice squalifica di Sinner, battere per la prima volta nella sua storia Nole Djokovic. Un momento di sport straordinario, soprattutto per lui: dopo un 2024 che l’ha rigenerato, ne ha consacrato la sua resurrezione. Torneo asfissiante, giorno dopo giorno: mercoledì s’è pur preso la rivincita con Griekspoor, ma ai quarti s’è arrestata la sua cavalcata. Ha vinto Draper, britannico in semifinale dopo una battaglia di quasi due ore e mezza, dove il fisico (e per chi come Martello ha sofferto problemi di questo tipo non è affatto un aspetto da sottovalutare) ha retto bene, ma paga nel punto a punto stavolta qualche sbavatura, qualche imprecisione, se non qualche ingenuità. Era pur partito bene vincendo il primo set con un bel 6-4 prima di incassare lo stesso punteggio al secondo; al terzo, 6-3 definitivo per Draper. Paga stavolta tanti errori gratuiti ma soprattutto quelli al lato del dritto. Meno impreciso Draper, che alla fine, in questa maniera, la spunta. C’è amarezza, perché arrivati ai quarti si respirava aria di scrivere storia, soprattutto dopo quel che straordinariamente s’è vissuto, come Nazione, martedì. Resterà una settimana profondamente preziosa però per il capitolini e per il proseguimento della sua carriera; intanto, già da prossima settimana, ritorno in Top 30.