Delle tre competizioni europee è quella meno prestigiosa, senz’altro. Ma resta un trofeo continentale. Ambito, da più di qualcuno sognato. Chiedetene ai tifosi della Roma e quel mourinhano ricordo chiamato Tirana, chiedetene ai tifosi della Fiorentina che invece reduci da due roventi finali perse continuano a perseguire quella che oggi dalle parti del Franchi è diventata una vera e propria ossessione. Ed oggi, dopo quelli di Champions e d’Europa League, viveva i suoi sorteggi pur la stessa Conference: non soltanto ottavi, ma come le altre due gemelle più blasonate anche e soprattutto tabellone finale. Indicativo, comunque, eccome. Perché distribuisce le più grandi, le favorite. Ed a più di qualcuno gratifica poter ipotizzare scenari di quarti o semifinali. Soprattutto gli addetti ai lavori. Un pochino come si fa nel tennis. A riprovarci, anche quest’anno, sarà la stessa Fiorentina. Stavolta di Palladino. Se Lazio, Milan e Juve dovessero lottarsi il quarto posto, nonostante il grande e sorprendente avvio di stagione e complice un autunno meno dispenso di provviste del previsto, difficile ipotizzare una viola tra le prime sei. Ecco perché quell’ossessione del giovedì richiama tutta Firenze. Non è stato un sorteggio agevolissimo: uscito il Panathinaikos, Fiorentina più forte, ma occhio a campi incandescenti o spiriti insidiosi. Il Chelsea, la stragrande e palese favorita, resta dall’altra parte (anche se attenzione, col Copenaghen non se la porta da casa..) Ai quarti possibile incrocio, ancora da favoriti, col Lugano. In semifinale, però, occhio alle alternative ai londinesi: potrebbe scoccare il Betis. Ma vietati voli pindarici, un passo per volta. La Conference fa sognare tutte le più piccole realtà, è la loro competizione. Le realtà più disparate: si guardi alle magie bosniache del Borak o addirittura al Pafos, cipriota. Tutto può succedere. Fra due settimane, al via le danze ottavi.
