Ritmi serrati, a tratti effettivamente forsennati. Tra campionati, competizioni e coppe domestiche che decollano d’inverno e soprattutto quelle coppe europee, calendario alla mano, sempre più fitte come imposto dalle nuove formule Uefa per Champions, Europa e Conference League. E si torna ciclicamente a parlar del solito problema che tormenta gli allenatori: gli infortuni. E la loro gestione. A questi ritmi, aver cambi e gestir risorse e rosa diventa determinante. Ma è sempre e sarà sempre di più missione complicata. Se ogni mese si fa la conta degli infortuni muscolari, ormai scoccano infortuni più seri: senza citar casi gravi crociato, parliamo di stop rilevanti come quello a sorpresa, per esempio, occorso a Sommer in casa Inter. Il portiere in settimana, a diagnosi effettuata, ha riportato una frattura della testa della falange prossimale del pollice della mano destra. Ieri l’intervento, tra l’altro, e conseguente classico messaggio ai tifosi nerazzurri: “Grazie per tutto il vostro sostegno e gli auguri di guarigione! Sono completamente concentrato sulla riabilitazione e non vedo l’ora di tornare in campo. Incrociamo le dita per la partita di questa sera. Forza Inter!”. Infortuni significativi, dunque, come questo. L’ordine del giorno: una frattura che costringerà l’Inter a dover fare a meno del proprio portiere fino alla sosta per le nazionale di fine marzo: tornerà soltanto ad aprile. E perdere il primo portiere non solo in campionato bensì in un mese in cui ti giochi step importanti per arrivare in corsa su tutti i fronti a maggio (Feyenoord andata e ritorno e Lazio in Coppa Italia), non è certamente il massimo. Ma resta fotografia di ciò con cui i tecnici di oggi devono aver a che fare. Anche Motta stesso, in pieno ritorno ad Eindhoven, ha perso Veiga: lesione del tendine del plantare gracile della gamba destra, roba di settimane. Chissà se anche il moderno difensore dal positivo impatto arrivato dal Chelsea riuscirà a rientrare prima della sosta. Insomma, calendari contratti. Forsennati. E conseguenze tangibili. Una routine, tutt’altro che gradita agli allenatori, a cui ci stiamo abituando. Nel frattempo è già tra l’altro partito un nuovo turno d’A, che vivremo oggi: un turno aperto col successo tra mille polemiche dell’Udinese per 1-0 a Lecce, un sabato spezzatino che descriverà tante grandi in campo e di conseguenza ancora tanti contenuti. Lazio a Venezia alle 15, così come prima di Chivu nel derby d’Emilia tra Parma e Bologna; alle 18 Milan a Torino col Toro, stasera tocca all’Inter col Genoa a San Siro.

