Non sono notizie straordinarie quelle provenienti da Acapulco che al risveglio sussurrano alle orecchie degli italiani. Dopo Musetti per motivi fisici infatti saluta pure il capitolino Cobolli. Al suo posto, nonostante la sconfitta con Eubanks, sarà ripescato Bellucci: nuova stellina nata a tutti gli effetti grazie a quella sbalorditiva cavalcata a Rotterdam, che adesso sarà chiamato a sfoggiar l’orgoglio tricolore anche in Messico, quando impegnato prossima notte con lo spagnolo Fokina. Un torneo che chiaramente a livello di fuso orario si gioca quando in Europa è notte fonda. Notte fonda come le speranze d’arrivare fino alla fine: vero che Mattia e proprio Flavio Cobolli sono ancora dentro nel doppio ma soltanto ancora alla fase embrionali, ma l’unica doppia via o possibilità di provar a farsi strada (senza Berrettini, chiaramente Sinner squalificato e con Sonego già fuori a Dubai battuto meritatamente da Tsitsipas) diventa sperare in Bellucci o lo stesso Matteo Arnaldi. Il quale, tra l’altro, e questo diventa fotografia d’un torneo che sussurra tutt’altro che tricolore, se la vedrà stanotte con uno dei favoriti assoluti della competizioni, Zverev: vento e pronostici tutti avversi e contrari. Un torneo, quello messicano, nato male per gli italiani: tiravano correnti contrarie infatti già dal forfait di Musetti che per l’infortunio al polpaccio non solo è stato costretto a saltar Rio ma ha alzato bandiera bianca anche in Messico. Il dispiace puro, specialmente fronte capitolino, resta però proprio Flavio Cobolli. Che stanotte ha lottato a testa alta e combatte per ben due ore di gioco, ma diventano i due tiebreak quelli fatali: doppio 7-6, due set battagliati fino all’ultimo respiro, ma nel momento decisivo Shelton ne ha di più. Un peccato per la prestazione, nettamente in crescita rispetto alle ultime settimane, ma resta la sesta sconfitta consecutiva. Un peccato perché Cobolli aveva bisogno di un bel 500 come questo, un bel livello come quello messicano, per tornare a mostrar gesti importanti.

