In Turchia sta succedendo tutto ma proprio di tutto, calcisticamente parlando. Dalla scorsa estate è arrivato un personaggio che coi suoi mind games continua a mescolare, dividere, muovere masse e opinioni tra popoli e fedi calcistiche, quel José Mourinho che nella sua nuova avventura ha ben scelto di puntar il dito da tecnico del Fenerbahce tutto nei confronti del Galatasaray e delle loro presunte scorrettezze. Un clima già teso, tesissimo, come vi raccontavamo due settimane fa: https://www.lacronaca24.it/2025/02/11/mina-mou-rivolte-e-bufera-turchia-e-guerra-al-galatasaray/ Tant’è vero che stavolta, un derby rovente come non mai con scontri sugli spalti e tesissimo in campo, s’è fatto dirigere da fischietto estero, non turco. Uno zero a zero pieno di mille contenuti tutt’altro che tecnici. A fine gara Mourinho ringrazierà mediaticamente il fischietto sloveno Vincic accusando la panchina giallorossa di saltare come scimmie ad ogni intervento arbitrale. Pronta e netta è arrivata la risposta del Galatasaray, che non s’è fatta stavolta no minimamente attendere. Ed è di quelle grosse: “Fin dall’inizio del suo mandato di allenatore in Turchia, il manager del Fenerbahce Jose Mourinho ha rilasciato con insistenza dichiarazioni denigratorie dirette al popolo turco. Oggi il suo discorso è passato da semplici commenti immorali a una retorica inequivocabilmente disumana. Con la presente dichiariamo formalmente la nostra intenzione di avviare un procedimento penale in merito alle dichiarazioni razziste rilasciate da Jose Mourinho e, di conseguenza, presenteremo denunce ufficiali alla UEFA e alla FIFA. Inoltre, osserveremo diligentemente la posizione adottata dal Fenerbahce, un’istituzione che professa di sostenere ‘valori morali esemplari’ in risposta alla condotta riprovevole esibita dal suo manager”. Il Galata accusa e denuncerà Mourinho di razzismo. Guerra aperta, nuovo capitolo d’una saga scoppiata che sembra non aver fine.

