Il mercoledì tennistico azzurro internazionale non era certamente partito o decollato nella maniera ambita o sognata, con le notizie proveniente dal Messico con quell’Acapulco somigliante come descritto in mattina più ad una Caporetto che ad un’effettiva kermesse combattutta. Tra Bellucci che si butta via ed Arnaldi spazzato via da Zverev, senza considerare l’eliminazione in doppio della stellina Mattia assieme al capitolino Cobolli, la notte oltreoceano non aveva minimamente accarezzato risveglio dei tantissimi italiani appassionati di tennis. Fortunatamente il pomeriggio, in questo caso quello di Dubai, ha narrato gesta decisamente opposte per la bandiera tricolore: continuità Berrettini e sorpresona Nardi all’ATP 500 di Dubai. Una settimana dopo Doha, una Doha comunque storica perché sì senz’altro quel quarto Draper alimentava più di qualche rimpianto dopo aver scritto storia battendo Djokovic per la prima volta in carriera, Berrettini conferma il suo splendido inizio 2025 in pompa magna. Conquistati i quarti anche a Dubai: dopo Monfils bissa e avanza ancora, superando pur l’ostacolo quarti, dominando e gestendo non soltanto fisicamente (che resta l’aspetto più importante quando si parla di un campione come Matteo) ma di esperienza, classe e saggezza l’australiano O’Connell. Un primo set più combattuto ma vinto al tiebreak dal Martello freddissimo nei momenti decisivi; una gara in discesa col secondo set in cui vince il break e gestisce perfettamente fino alla fine per il 6-2 con cui si chiude la contesa: pass per i quarti ottenuto, domani uno tra Tsitsipas e Khachanov. Una delle parentesi più belle diventa però quella di Luca Narni, che scrive pagine di storia mettendo per la prima volta in carriera piede in un quarto di finale 500. Partito da Lucky Loser batte pure Bergs: 6-4 e 7-6, freddezza la pasta dei grandi campioni nei momenti che contano, come quando nel secondo set annulla tre set point e viaggia vincendo al tiebreak verso la notte fin qui più esaltante della sua giovane carriera. Ma anche per Luca.. siamo solo all’inizio.
