Sono 10 giorni tranquilli in casa giallorossa. La striscia di risultati positivi, soli tre pareggi e sette vittorie senza sconfitte che hanno riproiettato la Roma ad un passo dalle latitudini europee a lunghezze minime da Bologna, Fiorentina e persino Milan, ha riportato tranquillità se non entusiasmo. Utopia mesi fa, durante la scellerata transizione Juric, per mesi complicati che solo l’esperienza del terzo regno Ranieri poteva calmare. E risolvere. E riproiettare la bussola in direzione giusta. E col grande obiettivo europeo, un’Europa League in queste due settimane ferma prima del grande fuoco Bilbao, tempo di Monza prima e Como poi. Tranquillità e ragionamenti, anche mediatici, sul futuro. Non è un caso che proprio questi giorni, domenica nell’esattezza, abbia rinnovato baby Pisilli: “L’AS Roma è lieta di annunciare che Niccolò Pisilli ha rinnovato il proprio contratto con il Club fino al 30 giugno 2029. Classe 2004, il centrocampista – fiore all’occhiello del settore giovanile giallorosso – è diventato rapidamente un punto di forza della Prima Squadra collezionando 34 presenze complessive (e 4 gol segnati) tra Serie A, Europa League e Coppa Italia. Congratulazioni, Niccolò!”. Annunciava così domenica sera un comunicato ufficiale diramato sul sito del club giallorosso: Pisilli ha esteso dunque fino al 2029, legando presente e suo futuro pur anteriore al club romanista, andando a pattuire di fatto un ingaggio che nei prossimi anni accarezzerà i due milioni netti, più bonus. Se pur per Svilar siamo ai dettagli, il resto però è tutto da stabilire. Il futuro di capitan Pellegrini stesso passa dai prossimi mesi: molto dipenderà da come finirà la stagione e se e come saprà ritagliarsi ruolo con Ranieri, ma scelta definitiva spetterà al nuovo allenatore. Non è escluso che le strade possano separarsi. Stesso discorso per Paredes, altro leader storico di questo gruppo, che non ha mai nascosto la sua intenzione un giorno di tornare in patria, in Argentina, al Boca. E poi tocca al più forte, Paulo Dybala: Friedkin che ambiscono a calciatori giovani, sani e stipendio basso, tutt’altra descrizione rispetto al calciatore più forte e stella assoluta del team. Strappo alla regola e squadra pur futura costruita attorno alla Joya o addio estate prossima? Tutto aperto, dunque. Argomentazioni e analisi di questi giorni, senza infrasettimanali europee. Ma conta solo il presente: scalar pian piano e senza pressione in campionato ma massima ambizione all’Europa del giovedì. Questo all’ordine del giorno, da qui ai prossimi mesi.

