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    27 Febbraio 2025
    Milan in caduta libera: rimonta e veleni, Bologna sogna in grande

    Dovrebbe destar scalpore quanto accaduto al Dall’Ara. Se non altro perché l’ultima sconfitta rossonera risaliva all’ormai lontanissimo 2002, la tradizione sorrideva al milanismo. Invece no. Il Milan di Conceicao si sgretola ancora. Il recupero è tutto felsineo: 2-1 d’Emilia. Battuto e trafitto, rimontato e beffato. Ed era una finale per tornare in corsa per quel quarto posto che ora diventa fantascienza. E dopo quanto predicato da Ibra e Conceicao e quanto speso sul mercato di gennaio, il fatto che quel quarto posto sia (già) fantascienza significa fallimento. Il Milan crolla ancora, lo fa a Bologna, rimontato e trafitto nella ripresa nonostante l’unico sussulto graffiato Leao in un primo tempo a dir la verità che ai punti spirava già felsineo. Ai rossoblu e Vincenzo Italiano va il merito di non aver mollato, spirito da gruppo e nucleo vero, spirito da squadra. Tutto ciò che non è il Milan, che prima incassa il pari in mischia con Castro (deviazione forse irregolare di Fabbian, ma deve passare in secondo piano) e poi mostra meno mordente. Più occasioni felsinee, alla fine lo spunto di Cambiaghi (bravo Italiano, anche nei cambi, quando c’è da dirlo) per quel Ndoye che vive annata d’oro, da espulsione. E allora Orsolini può ancora riposare, riposo ingiustificabile quello dei Felix o della ripresa di Leao; impalpabile Gimenez, impalpabile e senza voglia di far male il Milan, Pulisic entra troppo tardi ed il resto diventa storia. La stessa, desolante e logorante, contemporanea. Conceicao, malissimo. Il Milan affonda. Il Bologna sale a quota 44, sesta e gonfie vele con una semi con l’Empoli all’orizzonte; in piena corsa europea, mentre i rossoneri restano lontanissimi, ottavi (-8 dalla Juve quarta e -6 dalla Lazio quinta) pensate appena un punto sopra la Roma di Ranieri. Incredibile, mesi fa.