Clamoroso quanto accaduto a Bergamo. Nel sabato dello scontro tra Napoli e Inter, una corsa Scudetto a tutti gli effetti tornata a tre da settimana scorsa, l’Atalanta spazza via un’altra occasione ghiottissima per sfruttare la sfida tra le due concorrenti. I nerazzurri non vanno infatti oltre il pari interno a reti inviolate esattamente come due settimane fa col Cagliari; ma se all’epoca nutrivano attenuanti come Champions League, stavolta con un impegno a settimana complice eliminazione belga non possono vantar attenuanti. E nemmeno Gasp, che si schianta contro Difra (secondo punto prezioso speranza ma soprattutto prestigioso, dopo le reti inviolate di sabato scorso con la Lazio) ma che sbaglia completamente i cambi togliendo Retegui e peso d’attacco nel momento in cui finalmente sbloccare e concretizzare. Nel primo tempo solita gran mole di gioco atalantina, ma Zappacosta colpisce palo, Cuadrado lo sticchia e Retegui divora due occasioni nitide. La ripresa inizia nella stessa maniera, chiaramente; inerzia sempre più atalantina e tutti aspettano il vantaggio. Retegui sbaglia ancora e Gasp comincia coi cambi; che tolgono potenza però, a sorpresa, come la stessa inerzia. Passano i minuti, il Venezia fa la piccola astuta, perde tempo così come la Dea perde pazienza e lucidità: alla fine nonostante i cinque minuti di recupero finisce a reti inviolate. Non è la prima volta che accade ma stavolta, tra scontro diretto e settimana libera, fa rumore eccome. Uno dei punti più deludenti della stagione: musi lunghissimi, l’occasione era ghiottissima. La mentalità vincente non si compra al supermercato, Gasp.