Maledizione abbattuta. Funziona la cura Bianco. Forse, finalmente trovato il bandolo della matassa. In casa Frosinone risolta l’ossessione: fiocca la prima vittoria stagionale del 2025. Con un piccolo problema: siamo a marzo, che riflette quel che fin qui è stata l’annata giallazzurra. Allo Stirpe si stappa, forse una volta per tutte, la corsa salvezza (quantomeno il trend) dei ciociari: vinto uno scontro diretto determinante e rovente come quello col Mantova di Possanzini, battuto 2-1. Una vittoria che tra l’altro vanta enorme sapore: d’orgoglio puro, considerando assenze, squalifiche e difesa sostanzialmente decimata. Altro sapore pur quello, adesso, del pari del debutto di Bianco a Salerno: la sua cura fornisce quattro punti in due gare. Una gara decisa sul tabellino tutta nel primo tempo: l’autogol di Festa dopo due minuti, il pari di Radaelli al minuto 11, la grinta del giovane Lusuardi al 18′. 2-1 dopo nemmeno 20 che testimonierà e fotograferà le parole di Bianco del post gara, che sottolineerà quanto questi ragazzi vogliano questa salvezza. Una vittoria pesantissima che restituisce speranze a tutto il popolo giallazzurro. Una vittoria di una pesantezza unica. Macigno, mattone fondamentale su cui costruire la primavera. Sofferenza incredibile nel finale, col Mantova tutto all’assalto, ma regge la retroguardia coi suoi baluardi: fioccano sette in pagella, da sicurezza Cerofolini fino all’esperienza infinita di capitan Lucioni. Davanti brilla Partipilo, forse man of the match; decisamente meno Ambrosino, unica nota stonata del pomeriggio frusinate. Alla fine abbracci e sospironi: il Frosinone scavalca 27-26 proprio la Salernitana, abbandona finalmente il penultimo posto e accorcia proprio dal Mantova (posizione playout) quart’ultimo. La vittoria della svolta?

