
La rincorsa di Ranieri non si ferma più. Altro che cura, questo terzo regno. La sua Roma non sa più sbagliare un colpo, nemmeno quando soffre. Quarta vittoria consecutiva: non succedeva dall’estate Covid, quella 2020. Undicesimo risultato utile consecutivo: otto vittorie e tre pari senza sconfitte. La Roma è lì, in coda di Bologna, Fiorentina e Lazio, in piena corsa o latitudini europee. Sarebbe stato fantascienza solo immaginarlo, mesi fa. Da Como a Como è proprio cambiato tutto. Raramente si ricorda un inverno così fertile nei decenni contemporanei giallorossi. Roma che batte pure la formazione lariana, centrando rivincita dell’andata, rimontando 2-1 nella ripresa. Nonostante palleggio d’un Como che insegna, meritatamente avanti all’intervallo per la percussione di Da Cunha con palla c’è / palla non c’è senza punti di riferimento e fraseggio stretto senza dar punti di riferimento, Ranieri azzecca ancora i cambi bocciando stavolta Pellegrini e Koné e trascinato da Dybala (che propizia ammonizioni e rosso avversari) pesca i due cambi vincenti proprio dove conta di più, sul tabellino dei marcatori: Saelemakers e bentornato Dovbyk, 2-1 e altri tre punti in cassaforte. Pur col colpevole brivido finale, col palo lariano, che fa tremare Svilar e tutto l’Olimpico. Giovedì c’è il Bilbao, poi transizione d’Empoli, poi ancora Bilbao: tornano le acque più importanti, quelle prioritarie, quelle che specchiano e riflettano i sogni più profondi giallorossi, quelli d’Europa League.