
L’incontro è stato sospeso a pochi minuti dalla fine per una rissa in campo tra 20 persone
RONCIGLIONE – Dopo la ricostruzione della Vicus Ronciglione arriva quella del giudice sportivo.
I fatti in questione sono relativi a sabato primo marzo quando si è giocata la partita di Seconda categoria tra la squadra di casa e il Sutri.
Una rissa, piuttosto accesa, quasi allo scadere ha convinto l’arbitro a sospendere il match.
Il tutto, secondo la versione del Ronciglione, sarebbe partito da “un giocatore del Sutri che, dalla panchina, avrebbe rivolto un insulto razzista a un giocatore avversario che usciva dal campo dopo un’espulsione”.
Il giudice sportivo, però, ha fornito una versione leggermente differente che non cita in maniera esplicita l’insulto razzista.
“Al 35′ del secondo tempo – si legge nella nota ufficiale – il calciatore numero 10 della Vicus Ronciglione, veniva espulso dall’arbitro, per aver colpito con una manata lieve un avversario, dopo la segnatura di una rete da parte di quest’ultimo. Nel mentre il numero 10 usciva dal terreno di gioco, dalla panchina del Sutri gli veniva indirizzato un grave insulto, da persona non identificata.
A questo punto, si accendeva una zuffa in campo, davanti alla panchina ospite, che vedeva coinvolte circa 20 persone, fra tesserati di entrambe le società e persone estranee. Vista la situazione venutasi a creare, ritenendo non ci fossero più l condizioni idonee per la prosecuzione della gara, l’arbitro decideva di definitivamente la stessa sul risultato di 3-4”.
Le pene del giudice sportivo sono pesanti per le due squadre (entrambe sconfitte per 3-0 a tavolino) ma leggere per i tesserati: un turno al numero 10 della Vicus Ronciglione e un turno all’allenatore del Sutri, reo di non aver fornito all’arbitro il nominativo della persona che ha rivolto l’insulto all’avversario.