Sono ore di fibrillazione a Roma. Gente che rompe gli indugi, programma ferie volanti e prende il primo biglietto per amore, facendo scali, direzione Bilbao. Forse la biforcazione più importante della stagione giallorossa. Europa League che prima era l’obiettivo dell’anno; adesso forse lo è ancora, ma senz’altro in campionato non sono più soltanto amichevoli, Sir Claudio ha trasformato una stagione dal desolante anonimato in una rincorsa a posti europei che mesi se non settimane fa era ancora fantascienza. In fondo al carro Champions, c’è pure la sua Roma 3.0. Merito, tra i tanti e vari, quello vecchie maniere, quello d’aver saputo stuzzicar le corde di grossi giocatori sul viale tramonto. Un esempio? Leandro Paredes. Inamovibile con DDR, col primo volo direzione Argentina sotto Juric. Gli ha restituito la Roma, il buon Claudio. Gli ha restituito lo scettro romanista. Tornato al centro del centrocampo e metaforicamente del mondo romanista. E nei giorni in cui, risultati alla mano, alla testa dei Friedkin stuzzica e non poco l’idea di provar a persuadere Ranieri a restar da allenatore un anno in più, eccolo che come se fosse un indizio rinnova pure Paredes. Il viaggio di ritorno in patria per chiudere la carriera col suo Boca è rinviato, a data da destinarsi: “L’AS Roma è lieta di annunciare che Leandro Paredes ha rinnovato il proprio contratto con il Club fino al 30 giugno 2026. Il centrocampista, campione del mondo con l’Argentina nel 2022, ha legato una parte considerevole della sua prestigiosa carriera ai colori giallorossi. Arrivato nella Capitale nel 2014 dal Boca Juniors, ha vestito il giallorosso in due differenti parentesi: nelle stagioni 2014-15, 2016-17, per poi tornare nell’estate del 2023. Conta 129 presenze e 10 gol in tutte le competizioni con questa maglia. Congratulazioni, Leo!”

