
SANTA MARINELLA – Sono stati giorni complicatissimi, tosti, duri, intensi. Quelli finali di un percorso decisamente travagliato. Un lunghissimo, scarno e gelido inverno per il Santa Marinella, che ha visto demolire quanto costruito nel girone d’andata, storia di una capolista che sembrava aver già azzannato campionato e promozione, prima di lasciar penne e punti su ogni campo, farsi scavalcare dal Grifone e oggigiorno rischiar pure l’accesso ai playoff. Domenica il tonfo finale, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, prestazione senza mordente, tirrenici troppo agevolmente crollati sotto i colpi del Morandi. Ma forse occorreva toccare il fondo. I confronti chiesti da Mr Fracassa e finalmente la ripartenza. Un’infrasettimanale del mercoledì che non poteva fioccare a momento migliore. Trasferta capitolina sul campo del DuePiGreco, artigli e rimonta: 2-1 nella Capitale, reazione e ruggito nella ripresa, pareggia Tranquilli prima del sorpasso decisivo per l’urlo liberatorio di Lorenzo Orlando. “Oggi s’è rivisto il Santa Marinella che eravamo abituati a vedere a inizio stagione, è stata una partita dominata dall’inizio fino alla fine – commenterà Daniele Fracassa ai microfoni social del club – I ragazzi hanno messo il cuore , giocando determinati. Hanno funzionato la linea difensiva, la linea di centrocampo e c’è stato anche l’esordio in attacco dal primo minuto del giovane Alessi (classe 2006) in coppia con Trincia. Quindi faccio i complimenti a lui come del resto a tutta la squadra. Questa vittoria non ci deve appagare, perché è una gara che ci rimette in corsa per un piazzamento importante. Pochi festeggiamenti, testa bassa e pensiamo subito alla gara casalinga di Domenica contro il Ronciglione”. Il Santa Marinella ha riacceso i motori nel momento più complicato: reazione e ruggito, rimonta e attributi. I tirrenici riafferrano almeno il terzo posto, scavalcando quell’Ostiantica sorprendentemente sconfitta sul più bello in casa della piccola Longarina; 56 lunghezze, a pari merito con la seconda, l’Atletico Vescovio. Adesso serve continuità, serve dimostrar di poter guarire nel tempo, futuro immediato: domenica qual miglior occasione che divorare in un boccone l’ultima della classe, il fanalino del girone A, il piccolo Ronciglione ormai spacciato. Vietato sbagliare.