
Uno spettacolo planetario, per tutti. Indipendentemente dal tifo, fuochi d’artificio in Catalogna: uno spettacolo pirotecnico di cui hanno goduto tutti, ma proprio tutti. Fronte continentale e terrestre. Il primo atto della semifinale più attesa, quella tra Barcellona ed Inter, è finito tre a tre. Pari e patta, ma nemmeno troppo, anzi: tutto apertissimo in vista del ritorno, un punteggio che spalanca speranze altroché a tutto il mondo nerazzurro. Un’Inter che nel periodo più complicato dell’ultimo biennio, tre sconfitte consecutive e sogno Treble infranto prima del sorpasso Napoli tutto nel giro di una settimana, tira fuori gli attributi nel palcoscenico più importante spiegando a tutta Europa perché nutre lecitamente ogni ambizione di vincere la Champions League. Quel tacco di Thuram dopo pochi secondi su cross di un indemoniato Dumfries: quanto sono mancati. Inter che tramortisce in avvio i blaugrana, va addirittura sopra due a zero, solo Yamal toglie castagne dal fuoco; palleggio divino, come Cantera vuole, e Barca che la riprende due volte. Rimpianti Lautaro: maledizione infortuni, risentimento muscolare, capitano costretto al cambio all’intervallo. Doppio Dumfries su piazzati (scuola italiana da una parte e difficoltà gioventù catalana dall’altra, prima 2-2 quindi 3-3. Var che nega sorpasso in contropiede, ma tutto aperto. Apertissimo. L’Inter è viva, eccome.