Non era certamente questo il modo in cui la Pro Recco avrebbe desiderato approcciare maggio 2025. Soprattutto Marco Del Lungo. Erede di tempesti ed istituzione della pallanuoto italiana, leggenda civitavecchiese, proprio perché giunto alle ultime bracciate agli ordini di Sukno. Non desidera altro che chiudere da campione, lui e di squadra, dimostrando a Felugo d’essersi sbagliato, vuole chiudere da più forte.
PASSATO E DESTINO Ma in attesa di stabilire quel futuro che sembra sempre più Savona, che nel frattempo ha vinto il primo atto della finalina per il terzo posto con Trieste, affrontava il suo passato tornando a Brescia: stavolta non è andata bene, 12-10 AN. In un bilancio che tra l’altro nel complesso quest’anno premia Brescia stessa. Straordinario Balzarini, poker; entusiasmo a gogò, pur senza quell’esperienza dei campioni in carica che avrebbero dovuto dimostrar molto di più e che invece per tratti di gara soprattutto l’approccio non son risultati mai pervenuti, colpevolmente. Sorprendente mancanza di attributi, a tratti.
FIBRILLAZIONE Adesso si fa in salita, a Brescia sognano che Recco abdichi, sognano di scalzare i più forti. Per Recco adesso è tempo di staccare un attimo la spina: tra gara 1 e gara 2 prevista per venerdì 16 a Sori c’è la trasferta serba per l’andata della finalissima di Euro Cup col Radnicki. Tempo di tuffarsi nelle acque europee per conquistar quella sorta calcistica d’Europa League che manca annoverare nella pluridecennale tradizione recchese.
