ROMA – L’ultimo step, poi il progetto (quasi) definitivo. Dopo la presentazione ufficiale in Campidoglio di luglio scorso, torna al centro del dibattito capitolino quel sogno romanista chiamato Stadio di Pietralata.
Sono giorni importanti per la Roma e per i Friedkin: nella speranza che i lavori sugli scavi archeologici riprendano al più presto possibile (serie di pec arrivate in Comune negli ultimi giorni), gira tutto intorno alla loro conclusione, quella che potrà permettere ai proprietari texani di presentar finalmente il progetto definitivo all’Aula consiliare in Campidoglio. Un appuntamento che la proprietà americana sognava celebrare già il 21 aprile, nascita di Roma; ma complice lutto Papa Francesco tutto s’è fermato, almeno per qualche settimana.
Filtra ottimismo. Scansate le resistenze ambientaliste e quelle dei quartieri: gli scavi riprenderanno sulle aree bianche, escludendo boschi e verdi. Lo stesso Gualtieri sembra tornato a far filtrare ottimismo.
In queste ore in Svizzera, nei prossimi giorni è previsto finalmente il ritorno dei Friedkin nella Capitale. Non solo per far il punto e prender forse decisione tecnica definitiva sui nomi del taccuino Ranieri/Ghisolfi per il futuro tecnico dell’AS Roma, ma soprattutto per accelerare fronte Stadio a Pietralata. Apertura, quantomeno negli obiettivi, fissata al 2028.

