ROMA – Alla fine, citando in qualche modo Riccardo Trevisani, l’ha ripresa Vecino. L’uomo dei gol all’ultimo respiro. Un punto potenzialmente pesantissimo che tiene ancora a galla la Lazio in piena corsa Champions. Lo scontro diretto al quarto posto dell’Olimpico tra biancocelesti e Juventus è infatti finito uno a uno. Dopo un primo tempo contratto, tattico, francamente noioso chiuso giustamente a reti inviolate. Bianconeri che sognano il colpo grosso: passano ad inizio ripresa sfruttando l’incornata di Kolo Muanì, ma ingenuo Kalulu lascia sul più bello i suoi in dieci. Episodio che cambia la trama dell’incontro: Lazio tutta in avanti, all’assalto, seppur a volte prevedibile e scolastica. Alla fine, nonostante episodi e Di Gregorio, la Lazio all’ennesimo cross ed all’ennesima torre riacciuffa il pari: tap-in dell’esperto uruguagio, 1-1 all’Olimpico. La Juve incassa pari come a Bologna: stesso risultato, a questo punto stessi rimpianti. Perché per lunghi tratti aveva ormai assaporato il colpo grosso. Invece restano entrambe lì, appaiate a 64, una lunghezza sopra quel Bologna crollato a Milano ma soprattutto Roma. Che è quella che strizza l’occhio al pari delle dirette concorrenti e clamorosamente, lunedì sera, in caso di colpo in questo senso non grosso di più come potenzialmente quello di Bergamo, scavalcherebbe tutti e volerebbe al quarto posto in solitaria. Fantascienza, mesi fa.

