ROMA – Il primo lunedì degli Internazionali d’Italia, il primo giorno della seconda settimana di Roma 2025, quello aperto tra Frecce Tricolori e Sinner sul velluto con De Jong, purtroppo non s’è chiuso come iniziato e quindi desiderato in ottica azzurra.
ADDOMINALI E nemmeno soprattutto in ottica romana. L’alba del giorno dopo stavolta è decisamente amara. Perché Roma perde suo figlio, Matteo Berrettini. Ed è come lo perde che fa male. Perché dopo un combattutissimo 7-5 perso al tiebreak, è costretto ad alzar bandiera bianca al secondo set per quel riaffiorar dei dolori addominali.
RUUD Quelli di Madrid. Contro quel Ruud, settimo al mondo ma messo seriamente in difficoltà (perché sul rosso se Martello sta bene ce ne è per pochi), che a Madrid era diventato Re. Perder contro Ruud ci può stare, così invece fa male e farà ancora male.
LACRIME Era tornato dopo quattro anni; aveva vinto la prima, quella con Fearnley, classica scritta su camera ma stavolta quell’emozione della dedica a Roma e ai suoi fans agli Internazionali. S’asciuga volto e probabilmente lacrime, ringrazia e se ne va. Addolorato. Visibilmente emozionato, saluta e ringrazia.
DISPIACERE Un peccato vero. Sembrava aver digerito gli addominali. Sembravano passato. Sembrava passata anche questa. Invece no. Ma forse s’è fermato in tempo, forse il danno non è in termini di immediato futuro così enorme. Ma ha perso Roma. L’aveva sognata tanto, quattro anni dopo. Non ha perso al massimo delle sue capacità. E forse, dopo quattro anni, sperava a meritava ben altro.


