Un finale di campionato mozzafiato. Fortemente sconsigliato ai deboli di cuore. Un finale che, chiuso ogni discorso per le prime due promozioni, verteva non soltanto su piazzamenti playoff, bensì psicodrammi playout e retrocessioni dirette. Concorrevano in tante, escluso il Cosenza, già in C. La terzultima affrontava la penultima: al Tombolato vince 2-0 la Salernitana, Cittadella in C. Campani ai playout, quartultimi, con 42 lunghezze. Il colpo esterno lo fa il Frosinone, che vince 1-0 a Reggio Emilia con Sassuolo ed ex Grosso già campioni. Decide Bohinen al tramonto del primo tempo, poi resistenza e radioline. Per larghi tratti i giallazzurri sognano la salvezza diretta, ma Brescia supera la Reggiana: entrambe salve, 2-1 e festa rondinelle al Rigamonti. Ciò significa una conseguenza sola. La terzultima. L’ultima che va giù. Scavalcata dalla Salernitana, fallisce il colpo a Castellammare: con la Juve Stabia solo reti inviolate nonostante disperati assalti finali, la Sampdoria retrocede in Serie C. Quanto temuto, spettri e fantasmi che diventano tremenda realtà: 79 anni dopo, abbandona le prime due categoria della piramide un’istituzione del calcio tricolore. Clamoroso. Playout dunque tra Frosinone e Salernitana: giallazzurri a 43 forti del fattore campo al ritorno, lunedì 19 l’andata e sabato 24 quella decisiva.

