Dal bancone del bar alla narrativa: la parabola di Vittorio Mascioni, imprenditore-scrittore
Cronaca
14 Maggio 2025
Dal bancone del bar alla narrativa: la parabola di Vittorio Mascioni, imprenditore-scrittore

L’autore di “Imperfezioni emotive” porta la sua visione anticonformista al Salone di Torino

TORINO – Non è un intellettuale di professione, non frequenta i salotti letterari e non ha alle spalle studi di scrittura creativa. Eppure Vittorio Mascioni, classe 1978, imprenditore della ristorazione con un bar gestito insieme al fratello Massimo, sta conquistando lettori con la sua visione cruda e disincantata dell’amore e della società contemporanea.

 

Il suo romanzo d’esordio “Imperfezioni emotive” (S4M Edizioni) sarà presentato al Salone del Libro di Torino giovedì 15 maggio alle 15, presso lo Spazio Dialoghi di Services4Media (Padiglione 3, Stand R17-Q18), segnando l’approdo dell’autore tivolese nella più importante manifestazione editoriale italiana.

 

“Scrivo tra un caffè e l’altro,” scherza Mascioni, che ha costruito la sua carriera artistica in parallelo all’attività imprenditoriale. “La mia formazione viene dalla strada, dall’osservare le persone, dall’ascoltare conversazioni al bancone. È lì che ho trovato la materia prima dei miei personaggi”.

 

Prima di approdare alla narrativa, Mascioni ha esplorato altre forme d’espressione artistica: dalla pittura alla musica, passando per la composizione di canzoni come batterista e poi bassista in due diverse band. “Imperfezioni emotive” rappresenta tuttavia un punto di svolta nella sua produzione creativa.

 

Il romanzo, che ha già riscosso interesse alla fiera Più Libri Più Liberi di Roma, colpisce per la sua voce fuori dal coro e per la capacità di mescolare osservazioni sulla contemporaneità e critica sociale all’interno di una storia d’amore tormentata.

 

“Un bar è un osservatorio privilegiato sulla natura umana – spiega Mascioni -. Ascolti confessioni, vedi relazioni nascere e finire, osservi le maschere che cadono dopo il secondo bicchiere. Il mio protagonista è in parte nato lì, tra quelle conversazioni”.

 

L’autore, che sta già lavorando a una raccolta di poesie dal titolo “Nel giardino della follia”, rappresenta un caso interessante nel panorama editoriale: quello degli scrittori “part-time” che portano nella letteratura esperienze professionali e di vita lontane dal mondo accademico e intellettuale.

 

Sarà proprio questa prospettiva inusuale, insieme alle tematiche controverse trattate nel romanzo, al centro dell’incontro torinese, che si preannuncia come un’occasione per riflettere non solo sul libro, ma anche sul rapporto tra lavoro, arte e creatività nella società contemporanea.

 

L’appuntamento per conoscere questo outsider della narrativa italiana è fissato per giovedì 15 maggio alle ore 15 presso lo Spazio Dialoghi di Services4Media al Salone del Libro di Torino.