ROMA – Da Alcaraz ad Alcaraz. Con tre mesi di caso clostebol, finalmente alle spalle. Non è arrivata la ciliegina sulla torta per Jannik Sinner, al termine di una cavalcata che da marziano dopo tre mesi d’inattività ha sorpreso tutti. Ma in finale, niente da fare. Meritatamente Carlos, che vince ancora un duello e vince ancora una finale, per quello che con ogni probabilità sarà duello generazionale per il prossimo decennio.
MERITATO 7-5 al primo set, 6-1 nel secondo; un secondo totalmente dominato. In cui condizione fisica ha palesemente fatto la differenza. Di ritmo. Mentalità straordinaria pur per Carlos, che non c’ha pensato due volte a sbranar la preda alla ripresa. Settimo Masters 1000, secondo consecutivo dopo Montecarlo sulla terra battuta. Sul Rosso di Roma vince Alcaraz che significa ottavo trionfo spagnolo nella Capitale. “Grazie Roma”, scriverà sulla telecamera alla fine. La prima volta capitolina, davanti ad un pubblico più che sportivo che non poteva far altro che applaudire, comunque.
TESTA ALTISSIMA Si chiude a testa altissima, comunque, applauditissimo Jannik Sinner stesso, non poteva esser altrimenti. Inverosimile arrivare in finale in un 1000, comunque, dopo tre mesi di inattività. Si chiude un percorso di Internazionali straordinario per i colori azzurri, pur senza ciliegina: tra Paolini e Paolini/Errani, edizione 2025 che ricorderemo a lungo.
