(Adnkronos) – Inizia l’era Leone XIV. “‘Costruiamo un mondo nuovo in cui regni la pace” ha detto il Pontefice nella omelia di inizio pontificato. Ha invitato tutti gli “uomini e le donne di buona volontà” a fare un cammino insieme per costruire un mondo senza guerra: “E questa è la strada da fare insieme, tra di noi ma anche con le Chiese cristiane sorelle, con coloro che percorrono altri cammini religiosi, con chi coltiva l’inquietudine della ricerca di Dio, con tutte le donne e gli uomini di buona volontà, per costruire un mondo nuovo in cui regni la pace”. Il passaggio è stato applaudito in Piazza San Pietro.
“Questo – dice Leone XIV – è lo spirito missionario che deve animarci, senza chiuderci nel nostro piccolo gruppo né sentirci superiori al mondo; siamo chiamati a offrire a tutti l’amore di Dio, perché si realizzi quell’unità che non annulla le differenze, ma valorizza la storia personale di ciascuno e la cultura sociale e religiosa di ogni popolo”.
“Fratelli, sorelle, questa è l’ora dell’amore! La carità di Dio che ci rende fratelli tra di noi è il cuore del Vangelo e, con il mio predecessore Leone XIII, oggi possiamo chiederci: se questo criterio ‘prevalesse nel mondo, non cesserebbe subito ogni dissidio e non tornerebbe forse la pace?’ – sottolinea papa Prevost citando l’enciclica-bussola Rerum Novarum -. Con la luce e la forza dello Spirito Santo, costruiamo una Chiesa fondata sull’amore di Dio e segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l’umanità. Insieme, come unico popolo, come fratelli tutti, camminiamo incontro a Dio e amiamoci a vicenda tra di noi”.
La liturgia per l’insediamento si è svolta all’interno della Basilica Vaticana. Il Pontefice, con in mano la ferula utilizzata da papa Paolo VI, è sceso, con i Patriarchi delle Chiese Orientali, al Sepolcro di San Pietro, dove ha sostato in preghiera. Questo momento sottolinea lo stretto legame del Vescovo di Roma all’Apostolo Pietro e al suo martirio, proprio nel luogo in cui il primo Vicario di Cristo ha confessato con il sangue la sua fede, insieme a tanti altri cristiani che con lui hanno dato la stessa testimonianza.
Alla fine della proclamazione del Vangelo in latino e in greco, si sono avvicinati a Leone XIV tre cardinali dei tre ordini (diaconi, presbiteri e vescovi) e di continenti diversi: il primo (il cardinal Dominique Mamberti) gli impone il Pallio, il secondo (cardinal Fridolin Ambongo Besungu) chiede, con una speciale preghiera, la presenza e l’assistenza del Signore sul Papa, il terzo (cardinal Luis Antonio Tagle) pronuncia, anche lui, un’orazione, invocando Cristo, “pastore e vescovo delle nostre anime”, che ha edificato la Chiesa sulla roccia di Pietro, e dallo stesso Pietro è stato riconosciuto “Figlio del Dio vivente”, e poi gli consegnano l’Anello del Pescatore.
Questo momento si è concluso pregando lo Spirito Santo perché arricchisca il nuovo Pontefice di forza e mitezza nel conservare i discepoli di Cristo nell’unità della comunione, mentre si acclama: ‘Ad multos annos!’.
Ovazione in Piazza San Pietro per il Pontefice che oggi ha fatto il suo primo giro in papamobile, arrivata fino a Piazza Pia. Molti fedeli, soprattutto nelle parti più lontane dal sagrato, hanno tentato una vera e propria corsa ai margini dei quadrati allestiti per consentire il passaggio del Pontefice pur di salutarlo e tendergli la mano. Il primo bagno di folla di papa Prevost sulla papamobile è stato scandito dai rintocchi delle campane a festa della Basilica di San Pietro.
Papa Prevost, nel suo primo bagno di folla in papamobile, allungando il percorso fin dentro la Piazza San Pietro, ha fatto fermare un momento l’auto scoperta per stringere le mani dei fedeli. Benedice e dà un bacio a un bambino.
Sono stati oltre 10mila i fedeli in Piazza San Pietro per la messa di insediamento del Papa. Il flusso di persone arriva da ogni lato, da via della Conciliazione, dal Lungotevere, da via Ottaviano e conta gruppi di religiosi, famiglie, fedeli da ogni parte del mondo armati di bandiere (DIRETTA).
A San Pietro gruppi religiosi, famiglie, fedeli da tutto il mondo ma anche joggers. Tra la folla c’era anche un gruppetto di 4-5 persone che fa jogging, incurante – o forse divertito – della marea umana che grida ‘Viva il Papa’ e ‘Leone-Leone’, sporgendosi dalle transenne lungo via della Conciliazione per vedere il passaggio di Papa Prevost con la papamobile (VIDEO), prima della messa che inaugurerà l’inizio ufficiale del suo pontificato.
Sono stati intercettati ai varchi di controllo 10 cittadini peruviani intenzionati a raggiungere l’area di San Pietro con al seguito cartelli e altri vessilli contenenti messaggi di protesta contro le loro autorità di governo. Il gruppo è stato identificato dalla polizia. Sui cartelli le scritte “No a la justicia farsa! Libertad al presidente” (no alla giustizia farsa, libertà al presidente) e “Perù te quiero per eso te defiendo” (Perù ti amo e per questo ti difende).
Tra le tante bandiere che sventolano in piazza San Pietro, mentre viene recitata la messa di intronizzazione di Papa Leone XIV, c’è anche quella della Palestina. In molti, tra i fedeli, si avvicinano, scattano una foto o chiedono di farsi immortalare con la bandiera in mano.
Il Pontefice guiderà il Regina Coeli sul sagrato della Basilica al termine della messa. Nella Basilica di San Pietro saluterà, poi, le delegazioni sistemate alla destra della piazza, come avvenuto per i funerali di papa Francesco, con i rappresentanti d’Italia, Stati Uniti e Perù nelle prime file.
Sul sagrato di San Pietro, per la messa che segnerà l’avvio del pontificato di Leone XIV ci sarà anche l’icona della Madonna del Buon Consiglio di Genazzano, alla quale papa Prevost è molto devoto. Sabato scorso, in un blitz a sorpresa, il Papa si è recato a Genazzano, alle porte di Roma, per affidare le sue preghiere alla Madre.
In Piazza San Pietro – con le oltre 153 delegazioni da tutto il mondo – anche le delegazioni ecumeniche. Al termine Regina Coeli in Piazza San Pietro, nella Basilica di San Pietro saluterà le oltre 150 delegazioni straniere arrivate per la messa di insediamento. L’occasione sarà opportuna per possibili incontri bilaterali (anche nella giornata di domani per chi resterà a Roma). Tra questi, un faccia a faccia con il vicepresidente Usa Vance, che è stato anche l’ultimo leader a vedere papa Francesco, e con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
“Il problema è che vi sono tante delegazioni. I tempi sono stretti, quindi si tratterà di vedere se c’è spazio per incontri di questo tipo. Adesso il protocollo – aveva spiegato nei giorni scorsi il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin – sta lavorando. Immagino che Vance desidererà vedere il Papa e avere un colloquio con lui”.
Alla messa per l’inizio del pontificato di Leone XIV presenti capi di Stato e di governo, ministri e reali. A San Pietro il capo dello Stato Sergio Mattarella con la figlia Laura. Presente la premier Giorgia Meloni che ha abbracciato il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky anche lui a San Pietro. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani ha salutato, invece, il presidente del Perù Dina Ercilia Boluarte Zegarra. Scambio anche con il governatore di Chiclayo, la diocesi in cui Papa Prevost ha servito come vescovo.
A San Pietro la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e il vicepresidente Usa Jd Vance.
Per l’Ue la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Presente anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz. Atteso, stando a Bfmtv, il premier francese Francois Bayrou. Per Israele, hanno riferito i media israeliani, il presidente Isaac Herzog. Partecipa il premier canadese Mark Carney, che resterà nella capitale fino a lunedì, e il presidente libanese, Joseph Aoun, accompagnato dalla first lady.
Presenti alla messa Re Felipe di Spagna e la regina Letizia. A rappresentare re Carlo il principe Edoardo, Duca di Edimburgo. A Roma anche Filippo e Mathilde del Belgio.


