Un finale di campionato senza senso. Uno dei più belli dell’ultimo decennio, minimo. Fino all’ultimo respiro, sotto ogni fronte. Clamoroso a partire soprattutto, senza girarci intorno, da quanto successo in chiave Scudetto. Era la grande occasione dell’Inter, doveva sperare nel pareggio del Napoli a Parma: ancora una volta gli azzurri grossa fatica a scardinare, per Chivu punticino esclamativo per la salvezza. E quindi radioline, tra panca Conte e partenopei al seguito. Perché tra Inter e Lazio succede di tutto, ma il comun denominatore è sempre lo stesso: quest’anno i campioni di carica incassano e concedono, tanto e troppo, e gli Scudetti in Italia si vincono difendendo bene, prima di tutto. Inter che va due volte, Lazio che riacciuffa nel finale due volte: Dumfries per l’urlo liberatorio, ancora una volta strozzato però, in questo caso da Var e doppio Pedro. 2-2 a San Siro, reti inviolate a Parma. Napoli che resta avanti di un punticino e favoritissimo, ancora, a questo punto: sospirone di sollievo, all’ultima c’è Cagliari salvo stasera 3-0 col Venezia. Lazio che col punticino resta avanti a Fiorentina in chiave Conference. Già, ma solo Conference. Viola ancora vivi, quantomeno nel finale, col 3-2 su un Bologna già d’Europa League per Coppa Italia. La corsa Champions è tra Juve e Roma: bianconeri strafavoriti, 2-0 all’Udinese, nella ripresa Nico e Vlahovic; per la Roma bel 3-1 sul Milan, tra Mancini e i centrocampisti Paredes e Cristante. Emozione totale giallorossa per l’ultima di Ranieri. Disastro Milan, fuori da tutto. In chiave salvezza il Lecce torna finalmente al successo battendo il Toro, ma rischia lo stesso col suicidio veneziano a Cagliari, fiches sull’Empoli, 3-1 a Monza e continuità, all’ultima c’è l’Hellas virtualmente salvo al Castellani. Lecce a Roma con la Lazio, sono ancora i salentini quelli che tremano. Domani la calendarizzazione finale dell’ultima giornata.

