MILANO – Ci siamo. Con ogni probabilità il Milan ha sciolto le riserve. La dirigenza, da Furlani a Ibrahimovic e Moncada, ha scelto il nuovo direttore sportivo. Alla fine si torna su Tare. Serviva carattere forte evidentemente per ricostruire dopo una stagione così fallimentare. E si riparte dalla voce autoritaria dell’ex pluridecennale direttore sportivo della Lazio. L’albanese, intercettato tra l’altro mercoledì scorso all’Olimpico in occasione proprio della finale di Coppa Italia persa in maniera così mesta e deludente col Bologna, sa pescare e lavorare sui giovani, asset da valorizzare, come mostrato per tanti anni sotto direzione Lotito. Quello che evidentemente, per quanto la piazza rossonera ruggisca e si opponga a tutto questo in nome della storia del club, cerca Cardinale.
MARGHERITA Tare faceva già parte della margherita già ristretta dei finalisti. Già da mesi. Da quando proprietà e dirigenza rossonera si posero l’obiettivo di allargarsi ed estendersi, ritenendo mancante una figura come quella del direttore sportivo, tra loro. Il feeling portava a Paratici (profilo tecnicamente diverso, e questo riproietta interrogativi e argomentazione su come opera l’attuale dirigenza milanista, tra chi opera e come opera), ma la squalifica fino a fine luglio non permetterà all’ex DS di Juve e Tottenham (tutt’altro che da escludere ritorno a Londra in pianta stabile per lui, a questo punto) di operare e ricostruire già da giugno, priorità invece rossonera. La grande alternativa era D’Amico, ma l’Atalanta non lo libererà.
ALLORA IGHLI Per queste candidature, le chiacchierate con Tare non erano andate oltre. Evidentemente le prime scelte erano altre. Vista l’evoluzione sugli altri fronti e le altre piste, Furlani ha deciso di rialzare il telefono e, probabilmente dopo nuovi contatti diretti all’Olimpico, è tornato a caldeggiare l’opzione albanese. Tare, fermo da un buon biennio, era già pronto a dir di sì ai rossoneri. Non c’ha pensato due volte. Torna in pista e spera gli sarà consegnata la possibilità di sistemare con le sue ferree idee l’organigramma rossonero. Ci siamo, accordo ad un passo. Scelto lui: non è escluso che l’ufficialità possa arrivar già nei prossimi giorni se non nelle prossime ore.
