RECCO – Non è Champions League, non sarà il massimo Treble, ma pur sempre qualcosa di straordinario. Considerando le premesse con cui partì la stagione del Recco, l’estate quella del 2024 più sconvolgente della storia recente della massima istituzione della pallanuoto per club nazionale. Dalle ceneri della scelta di Volpi al rilancio del magnate Behring, tutto cambiò. E allora Recco in sesto e ripartenza. Coppa Italia prima, tra mille tensioni e battaglie col Brescia colpo esterno in gara 3 e Scudetto, poi. Non si giocava Champions, bensì l’Euro Cup, quest’anno; una sorta di Europa League, per chi più affine a parallelismi calcistici, della pallanuoto.

EURO CUP Il Recco, seppur le acque della sua straordinaria tradizione sono ben altre, s’è rimboccato le maniche anche qui, non ha snobbato alcuna competizione e pur in ambito europeo è arrivato fino in fondo. C’era una missione da archiviare dopo le gioie bresciane, la missione serba in casa a Sori col Radnicki, chiusa ieri sera: dopo il 16-12 dell’andata è arrivato pure il 12-9 davanti a 1000 persone che significa aggiornare il lotto dei trofei del club per un trionfo e piccolo grande Treble che chiude una stagione potenzialmente da incubo chiusa come nei sogni.

L’ULTIMA DI DEL LUNGO Poker di Cannella ma ancora una volta protagonista Del Lungo, l’estremo difensore civitavecchiese che chiude il suo quadriennio in maniera straordinaria: 4 scudetti dopo quello di Brescia, ancora Treble, mostro tra i pali. Il club cambierà volto anche tra i pali, ma voleva spiegar quanto e come fosse ancora il più forte. Il cambio tra i pali, caro Felugo, forse troppo presto. All’ultima, ancora trionfo. Vincente, mostro, orgoglio civitavecchiese.