VITERBO – Non sarà una settimana come le altre per la Nautilus Civitavecchia. Già, la formazione di pallanuoto femminile più rappresentativa della città tirrenica può ripercorrere le orme dell’antica Coser sognando la conquista dell’olimpo, la Serie A1.
STORIA Tempo di finali playoff, anzi, finalissima. Una finalissima in cui per tanti versi la Nautilus rappresentar il centrosud della Penisola: l’unica compagine in grado di sognare l’accesso alla massima serie non proveniente dal settentrione, dove si investe, dove sussistono realtà economicamente e negli ultimi decenni più forti, strutturate. La Nautilus, capitanata come sempre da un’istituzione come Venere Tortora, giocherà però la finalissima in acque differenti da quelle che, mesi fa, addetti e sostenitori si sarebbero aspettati. Non s’è trovato alcun accordo con Amministrazione o con chi gestisce l’impianto del Palagalli: nuova dimora, sarà Viterbo.
SORI Una Viterbo che ha invece accolto a braccia aperte la formazione di Daniele Lisi, da giovane allenatore a caccia del primo grosso successo della carriera che sarebbe già meravigliosamente storico. L’avversario, proprio a proposito di storia, non sarà uno qualunque: altro pezzone ligure, la regione pallanuotisticamente per eccellenza, in questo caso il Sori. Tra regular season e playoff la Nautilus s’è tra l’altro guadagnata la possibilità di giocar l’eventuale gara 3 nelle nuove mura amiche: a Viterbo. Andata domenica a Viterbo, ritorno giovedì a Sori; gara 3, per l’appunto, domenica ancora a Largo Veterani dello Sport.
CONFERENZA Una Viterbo che ha accolto a braccia aperte storia, sogni e sorti della Nautilus. Invitando cittadinanza a far il tifo. Unire le due città per spingere questo percorso. Viterbo l’ha accolta a tal punto da presentar l’evento con una conferenza stampa: Emanuele Aronne come assessore allo sport dell’Amministrazione viterbese, Fabrizio Fascella come direttore dell’impianto che rappresenterà le nuove mura amiche del team, il presidente del Comitato Regionale FIN Gianpiero Mauretti; con loro naturalmente i volti più rappresentativi Lisi, Tortora e patron Braccini.
ACCOGLIENZA Braccini che durante la conferenza ha tenuto a manifestare tutto il disappunto per non aver trovato disponibilità a Civitavecchia ma che Viterbo sia stata una scelta voluta e ponderata proprio per la grande accoglienza e apprezzamento che è stata espressa nei confronti di questa sfida. Un peccato per Civitavecchia, un contesto delicato e paradossale, ma al contempo scocca l’ora di voltar le spalle a tensioni e veleni per il bene più importante del club: la grandissima e storica sfida all’immediato orizzonte.



