L’Inter del dopo Inzaghi: muro Fabregas, la scelta diventa Cristian Chivu
Sport
6 Giugno 2025
L’Inter del dopo Inzaghi: muro Fabregas, la scelta diventa Cristian Chivu

MILANO – Quella di ieri è stata una giornata decisamente determinante per il futuro dell’Inter. Quello immediato, già immediatissimo. Perché c’è una vecchia caldissima conoscenza pronta a salpare per l’America. Pronta a salire sul carro in spedizione oltreoceano per il Mondiale per club. E con una veste mica da poco: bensì quella da condottiero, in questo caso da allenatore. Ci siamo, l’Inter ha vuotato il sacco e sembra aver individuato il post Simone Inzaghi. 72 ore dopo l’addio dell’ex tecnico nerazzurro sulle macerie bavaresi, un addio ratificato nell’incontro del martedì: troppo forte ancora il dolore calcistico per ripartire insieme, troppo forti sirene e persuasione saudita a forza di milioni di euro. Un accordo che probabilmente sussisteva già: ecco perché tempo nemmeno 48 ore, firme e presentazioni saudite in grande stile seppur enorme gaffe Al Hilal, telecronache in sottofondo rievocanti le gesta da calciatore di un Inzaghi, sì, ma fratello Pippo. Ma Marotta e Ausilio chiaramente non potevano certamente trascorrer il loro tempo a pensare alle strategie comunicative e di presentazione del social media manager dell’Al Hilal: avevano un’urgenza, quella più importante, un futuro tremendamente imminente e tutt’altro che anteriore da scrivere.

 

PRIMA SCELTA Il fascino e obiettivo numero uno, senza girarci intorno, era Cesc Fabregas. Il nuovo astro nascente, il nome più sexy, quello che sussurra nuove filosofie come pochi altri. La prima scelta. E quindi l’incontro notturno a Londra con Ausilio, nottata tra mercoledì e giovedì. Nonostante il Como facesse muro, stavolta Cesc era lusingato, stavolta ha vacillato, stavolta era effettivamente tentato. A differenza di Roma o Leverkusen, porte aperte. A chiuderle c’ha pensato però l’indomani lo stesso Como: “Abbiamo comunicato il nostro rifiuto direttamente al presidente dell’Inter, che lo ha riconosciuto e accettato con la cortesia e la chiarezza che ci si aspetta da due società che hanno rispetto reciproco. Per questo motivo, trattiamo le voci insistenti sul loro interesse per il nostro allenatore come pura fantasia. Difficilmente qualcuno insisterebbe dopo una risposta così chiara, soprattutto un club del calibro dell’Inter”.

 

CRISTIAN CHIVU E così, senza poterci far più nulla, sia Ausilio che Fabregas sono rientrati a Milano. Ma ognuno ha preso direzioni opposte. Il direttore quella di Christian Chivu, che ha vinto tra le alternative il duello a distanza con Vieira. Perno del Triplete del 2010 da calciatore, resta un prodotto nerazzurro come manifestano i successi conseguiti al timone delle giovanili interiste. Quest’anno, in primavera, la prima grande esperienza da allenatore senior: impatto a Parma, sterzata, salvezza. Che non è passata inosservata. Quanto basta, evidentemente, per catturar le attenzioni di Marotta e Ausilio. Chivu stava trattando il rinnovo, aveva opzione, ma quando ha chiamato l’Inter ha immediatamente chiesto all’ora di pranzo del giovedì ai suoi ormai ex dirigenti di lasciarlo libero. Accontentato: non eserciteranno alcuna opzione, lasciato andare a coronare il suo sogno. Allora nel pomeriggio la stretta finale, in serata gli accordi: Inter a Chivu, praticamente fatta, prende al volo l’occasione che può cambiargli la carriera da tecnico e salta sul primo volo oltreoceano, già per il Mondiale per club. Biennale, siamo a dettagli e quindi firme: l’Inter ha scelto e riparte da Christian Chivu.