MONTEFIASCONE – Riceviamo e pubblichiamo da Mirko Zuffi Presidente del circolo Fratelli d’Italia Montefiascone.
“A nulla sono serviti i due mesi di bombardamento mediatico, le crociate del finto buon senso, le mobilitazioni dei soliti noti della sinistra moralista. Il referendum – o meglio, le “primarie del PD mascherate da consultazione popolare” – si è trasformato in un clamoroso boomerang per la sinistra e i suoi alleati ideologici. I dati parlano chiaro: elettori totali a Montefiascone 10.257, votanti 2.180 (tra questi c’è una % di NO), affluenza locale al 21,25% (contro una media provinciale del 26,40% e nazionale del 30%). Una sconfitta netta, senza appello, che non può essere mascherata da qualche post indignato. Nonostante settimane di propaganda martellante da parte del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e della CGIL – in una vergognosa alleanza tra sigle sindacali, comitati civetta e politici in cerca di legittimità – il popolo ha risposto con il silenzio e con l’assenza. Perché questa non è solo una bocciatura di una proposta, ma una sfiducia totale verso chi ha tentato di piegare la partecipazione democratica a fini di parte. Hanno presentato il voto come un atto sacro, una chiamata morale, uno spartiacque storico. E invece, come spesso accade, la realtà ha smentito la retorica. La verità è che a Montefiascone i cittadini non si fanno più prendere in giro. Hanno capito che dietro gli slogan sulla “democrazia partecipata” si celava solo il tentativo del centrosinistra di ricompattarsi e legittimarsi, mentre le vere urgenze del territorio – lavoro, sanità, sicurezza, sviluppo agricolo e infrastrutturale – restano abbandonate. Il centrodestra deve ora fare tesoro di questa lezione: il popolo è con noi quando siamo chiari, concreti, radicati nella realtà e lontani dai salotti ideologici. Il vuoto lasciato dalla sinistra può e deve essere riempito da una proposta politica seria, identitaria, vicina alla gente. Il futuro di Montefiascone passa da qui. È finita l’epoca dei sermoni, è il tempo della responsabilità”.

