ROMA – Pensava evidentemente d’averla fatta franca, Gabriele Gravina. Il Presidente federale, che sollevando dall’incarico di pancia, pressione e tumulto post Norvegia l’ormai ex commissario tecnico Luciano Spalletti, aveva ben pensato di scaricare le responsabilità delle grosse difficoltà della nazionale all’allenatore toscano avendo già designato la scelta perfetta, quel Claudio Ranieri che dall’alto della grande esperienza avrebbe spento ancora una volta ogni fuoco e traghettato la barca direzione America.
SIR CLAUDIO DECLINA Invece così non sarà, l’ex allenatore della Roma ha mantenuto la parola: ha smesso d’allenare, resterà in veste di consigliere al fianco della Roma, seppur evidentemente lusingato dalla proposta azzurra. S’è preso una notte di riflessione, all’alba del giorno dopo ha gentilmente respinto l’offerta di Gravina. Che adesso resta da solo in un mare in tempesta. E deve vagliare alternative. Perché adesso pressione e tumulto, senza Spalletti, vanno tutte su di lui: servono risposte.
ALTERNATIVE Si parla di Pioli, che sembra però aver già dato parola alla Fiorentina in caso d’addio all’Al Nassr. Per questo non possono esser escluse opzioni clamorose: dal ritorno di Mancini (se presidente e ct dovessero aver appianato divergenze e frizioni) alla scommessa De Rossi. Non sono escluse nemmeno, a questo punto, altre candidature a sorpresa.

