ORTE – Immigrazione fuori controllo e sicurezza sempre più incerta – a puntare il dito è la coordinatrice della Lega Rosaria Ridolfi che aggiunge – non lo diciamo noi, ma lo stesso sindaco Dino Primieri che certifica così il fallimento della politica messa in atto in questi anni. Un atteggiamento di indifferenza che abbiamo potuto toccare con mano quando la maggioranza attualmente in carica non si è presentata all’incontro organizzato con un esponente del governo nazionale, Andrea Crippa, arrivato proprio a Orte per verificare la situazione sulla sicurezza, vista la presenza di numerosi immigrati clandestini.
Considerando il degrado e il disagio allarmante in cui si trova il Comune, l’assenza del sindaco a quell’incontro è assolutamente vergognosa e indegna. Forse se il sindaco fosse stato presente, magari, oggi avremmo qualche elemento in più e un’idea più precisa di come muoversi sul territorio in sinergia con l’amministrazione locale. E, invece, non si è visto nessuno. Quelle del sindaco, purtroppo, sono le lacrime del coccodrillo, quelle di chi ha finora messo la testa sotto la sabbia per non affrontare il problema che stava crescendo a dismisura, e ora che la situazione è visibilmente fuori controllo, non può fare altro che prenderne anche lui atto.
E lo fa, purtroppo, con parole che interpretiamo come un atteggiamento di resa. “E’ difficile anche quantificare quanti clandestini ci sono realmente, ma di certo rappresentano un grosso problema”: dice il sindaco. Noi della Lega, però, non ci stiamo, e purtroppo è forte il sospetto che sia stato proprio l‘atteggiamento di questa maggioranza comunale, che ha rinunciato fin da subito a prendere in mano la situazione, a far degenerare il fenomeno in un’emergenza oramai sotto gli occhi di tutti. Perché il sindaco non ha incontrato l’onorevole Andrea Crippa che è arrivato a Orte con l’impegno di rappresentare la situazione al ministro dell’Interno Piantedosi? Non sarebbe stato quanto meno doveroso, quale sindaco dell’amministrazione in carica, far presente i problemi di Orte a un esponente nazionale di un partito che ha fatto della sicurezza, della difesa dei confini e del rispetto delle regole la propria bandiera? Ma soprattutto, un sindaco che si dice preoccupato della situazione fuori controllo a causa della presenza elevata di clandestini, non avrebbe dovuto approfittare della presenza del governo per cercare aiuto? Non sarebbe dovuto correre a tirare per la giacchetta l’onorevole Crippa, per far intervenire il governo? O forse tutta questa preoccupazione, caro sindaco, lei forse nemmeno ce l’ha. Altrimenti sarebbe corso a rappresentare il degrado dilagante a chi avrebbe potuto sollecitare interventi seri ed efficaci, per cercare di porre un freno a una situazione che ora, anche per il suo atteggiamento rinunciatario di questi anni, appare di difficile soluzione. Come può dire che è complicato arginare il problema se lei non ha speso nemmeno 10 minuti del suo tempo per chiedere l’intervento di un esponente del governo che le era venuto “sotto casa” con la disponibilità a risolvere questa situazione? A risolvere il problema, lei non ci ha nemmeno provato. Per tutti questi motivi, e alla luce dell’ennesima segnalazione corredata anche da un video che rappresenta, senza possibilità di equivoco, la situazione vergognosa in cui i cittadini per bene sono costretti a vivere, l’unica scelta dignitosa che dovrebbe fare il sindaco e tutta la sua maggioranza, è dimettersi. Per quanto ci riguarda la situazione di Orte è stata portata all’attenzione del governo nazionale dall’onorevole Crippa, a cui sono seguiti dei controlli. È chiaro, però, che nell’assenza totale dell’amministrazione comunale da questo tavolo, è difficile immaginare un progressivo miglioramento della situazione. Anche per questo, diciamo che la salvezza di Orte dal degrado indegno in cui è stato ridotto, passerà inevitabilmente dalle urne, da cui, ci auguriamo, esca un verdetto che affidi la gestione comunale a chi sulla sicurezza urbana non fa lacrime di coccodrillo, ma ci mette la faccia, gli uomini, i soldi e le regole, come dimostra, da ultimo, l’approvazione del decreto sicurezza fortemente voluto dalla Lega.

