Terracina: ostacola ambulanza e aggredisce il medico, Tiero “solidarieta’”
Cronaca, Politica
16 Giugno 2025
Terracina: ostacola ambulanza e aggredisce il medico, Tiero “solidarieta’”

TERRACINA – Paura nel tardo pomeriggio di ieri sulla Pontina nel territorio di Terracina, in provincia di Latina. Un 30enne, in evidente stato di alterazione, ha bloccato un’ambulanza e aggredito un medico, creando momenti di caos lungo la strada statale. In particolare, un’ambulanza del 118, che era diretta a un residence sul litorale per soccorrere un bambino di tre anni colpito da convulsioni, e’ stata ostacolata da un’auto in transito sulla Pontina. L’auto, condotta dal 30enne di Latina in stato di alterazione per l’assunzione di alcol, ha prima cercato di non far passare il mezzo del 118, e poi, dopo essere stata superata, l’ha inseguito per bloccarlo una seconda volta all’altezza della rotatoria di Porto Badino. Qui l’uomo ha anche minacciato e aggredito il medico con un pugno alla testa. Sul posto e’ intervenuta la polizia.

Solidarieta’ da parte del consigliere regionale di Fd’I, Enrico Tiero, vicepresidente della commissione Sviluppo economico e componente della commissione Sanita’ del Consiglio regionale del Lazio. “Esprimo la mia vicinanza e i migliori auguri di pronta e completa guarigione al medico del 118 aggredito a Terracina. L’episodio di violenza lascia sconcertati e basiti. Questa triste vicenda incute un senso profondo di smarrimento a fronte dell’impegno profuso ogni giorno dai professionisti sanitari per la tutela della salute della collettivita’. Non c’e’ ragione che tenga, la forza a noi non piace e non va presa in considerazione – dichiara Tiero -. Sono vicino a tutti quei medici, infermieri e operatori sanitari vittime di aggressioni o che comunque quotidianamente devono convivere con il rischio di potenziali violenze sul luogo di lavoro e non solo. Da componente della commissione Sanita’ non posso che constatare con preoccupazione come da troppo tempo si assiste quasi impotenti al fenomeno dilagante della violenza nelle strutture sanitarie. Bisogna dare priorita’ al problema della sicurezza dei sanitari, medici o infermieri, professionali o volontari, nonche’ dei mezzi di soccorso. In tal senso la prima considerazione da fare e’ inerente alla necessita’ di potenziare la rete assistenziale ancora debole sul territorio regionale. Occorre lavorare per promuovere un cambiamento culturale che permetta di riscoprire l’alleanza tra medico e paziente. Dunque non basta prendere atto delle violenze ma e’ nostro dovere trovare soluzioni, davanti ad un fenomeno sempre piu’ diffuso nella nostra regione”, conclude.