Il giorno dopo è meravigliosamente miele. Tempo di bilanci, come sempre in questi casi. Tempo di rendicontare tutto quel tumulto di emozioni vissute per tutto l’arco della kermesse continentale. Genova è stata ombelico d’Europa. L’Italia, pure. In questo caso della scherma. Con una chiusura con tredici medaglie, di cui ben tre ori: bottino e ruolino di marcia decisamente straordinario. Splendida l’ultima ciliegina, che eleva e ribalta contesto totale del medagliere: quel fioretto a squadre, quel 45-43 in rimonta sulla Francia vissuto ieri, che ha fatto impazzire la Liguria e migliaia di telespettatori incollati ad ammirare le gesta di Macchi, Bianchi, Marini e Foconi. Straordinario. Può esultare il presidente Mazzone che tira le somme ed esprime tutta la sua felicità, l’indomani, per un’Italia a podio sotto ogni disciplina, traguardo ancor più ragguardevole considerando che ben 7 elementi della spedizione azzurra fosse esordiente: “Italia culla d’Europa”. Adesso serve continuità: a luglio sotto coi Mondiali, a Georgia, a Tiblisi.