VITERBO – A distanza di circa un anno dall’installazione delle postazioni di bike sharing in tutta la Città dei papi, ancora nulla si è saputo delle biciclette stesse.
L’opera è stata presentata più volte come “strategica” per il capoluogo della Tuscia. Un qualcosa che per l’amministrazione sembrava imprescindibile, come più volte ribadito dalla sindaca Chiara Frontini e dall’assessore alla mobilità Emanuele Aronne che hanno ancora in mente l’alto obiettivo di trasformare la città in un luogo verde e dotato di servizi “ecologici” per lo spostamento degli abitanti.
Proprio per queste finalità erano state fatte installare nove postazioni di bike sharing, come quelle ben visibili a Via Cattaneo – nei pressi delle grandi scuole Vanni e Canevari – e poco al di fuori della porta di Pianoscarano, uno dei quartieri storici più antichi.
Addirittura nel novembre 2023, la prima cittadina annunciava così l’opera, sottolineandone l’importanza per il futuro. “Ovunque si parla di mobilità come asset centrale della protezione dell’ambiente e dell’ecosistema, alias del futuro. Abbiamo appena iniziato, saranno 30 km totali, con ciclostazioni di bike sharing vicino alle sedi dell’Università, le stazioni, le porte di ingresso a Viterbo”.
Lo stanziamento complessivo annunciato era di 276 mila euro derivanti da fondi PNRR: 181 mila per le stazioni (per un totale di 68 stalli), 36 mila legati ai lavori di installazione e di allaccio alla rete elettrica e 58 mila per la fornitura delle bici elettriche.
Il servizio prevedeva il pagamento del noleggio tramite App. Le postazioni, inoltre, avrebbero dovuto consentire anche la ricarica delle e-bike private. Si parla al condizionale, ovviamente, poiché all’epoca era stato anche fatto intendere come Francigena – la partecipata del Comune dedita ai servizi di mobilità – non era in possesso dei requisiti per gestire il servizio, il quale doveva essere affidato ad un’altra azienda previo bando.
Dopo quasi 365 giorni dai primi annunci, però, tutto è ancora fermo e nessuna bicicletta è stata avvistata in città al netto dei chilometri e chilometri di piste ciclabili nel mentre realizzate attraverso fondi PNRR.
I residenti delle zone interessate, tuttavia, sottolineano come la misura sia ormai colma. “Ci hanno tolto posti auto preziosi, in una città dove non si trova mai posto dove parcheggiare e il traffico è in perenne congestione in certi punti – ci racconta un abitante – Come qui a Via Cattaneo, sempre bloccata per la presenza di due scuole gigantesche e senza posti auto adeguati per la mole di genitori che giornalmente si reca qui. Il bike sharing ha portato via 4 posti utili, senza dare nulla in cambio. Almeno lo mettessero in funzione”.
Mentre pare che le biciclette elettriche (una ventina per tutta la città, al momento) sarebbero state acquistate e poi abbandonate nei magazzini, si parla ora di “2026” per l’attivazione del servizio. Una data che continua a spostarsi in avanti nel tempo, con la conseguenza di far indignare i cittadini, anche coloro che nel bike sharing ci credevano.
D.G.



