ROMA – Luciano Buonfiglio è il nuovo presidente del CONI. Momento storico per gli ultimi anni di politica sportiva italiana. Vince uno di quelli che veniva presentato alla vigilia tra i favoriti e vince sbaragliando la concorrenza. E vince subito, alla prima votazione, alla prima ondata: doveva superare la metà della soglia degli 81 votanti, almeno 41, e così è stato. Momento decisamente storico perché succede a quella che è stata un’egemonia durata sostanzialmente tre mandati: dopo 12 anni come noto e manifesto abdicava Giovanni Malagò, adesso decolla l’era Buonfiglio. Non era il più anziano, anzi; 74 anni, campione azzurro di canottaggio anni settanta, all’interno del suo primo discorso da vincitore ha manifestato desiderio di continuità, senza stravolgere, mostrando stima e rispetto al lavoro di Malagò. Ha parlato di lungimiranza, progetti a lungo termine: il Comitato Olimpico deve crescere alla distanza, senza decisione repentine. Buonfiglio ha vinto, ha vinto nettamente, ha dominato sin dalle prime battute la mattinata del Giulio Onesti di Roma, centro sportivo federale, all’interno del cui Palazzetto s’è svolta la cerimonia e l’elezione, in una corsa inizialmente ad otto poi in mattinata divenuta a sei, per il ritiro a sorpresa di Macchiarola e Bartalucci. Buonfiglio ha sbaragliato la concorrenza, ha vinto alla distanza il duello con Pancalli, 47 voti a 34; Carraro ha perso l’occasione di tornare ad 85 anni ai massimi livelli sportivi italiani. Inizia dunque l’era Buonfiglio, da Roma e per tutta l’Italia. I primi compiti grossi e rilevanti saranno Milano-Cortina, nel 2026; quindi a lunga distanza il grandissimo appuntamento massimo, le Olimpiadi di Los Angeles 2028. Per i prossimi quattro anni lo sport italiano passerà da Luciano Buonfiglio.